"Degrado chiama degrado": in vetrina il sampietrino usato per il furto, la potresta di Marco l'orologiaio

Il sampietrino in vetrina in via Saffi a Viterbo
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Sabato 11 Novembre 2023, 05:20

Al posto dell’orologio rubato tre settimane fa, ora nella gioielleria Time&Co di via Saffi in bella mostra c’è il sampietrino utilizzato per sfondare la vetrina. Perché quelli che dovrebbero essere elementi per pavimentazioni di pregio, “grazie alla scarsa cura dell’ornato, del decoro pubblico, alla mancanza di attenzione per il degrado imperante, sono anche strumento di utilizzi impropri”. A Viterbo “nei casi più ambiti diventano armi di sfondamento o di offesa personale”. Con questo spirito “Marco l’orologiaio”, come lo chiamano ormai da tempo i suoi clienti, ha deciso di posizione il sampietrino incriminato al posto della merce sottratta. Un monito, accompagnato da un messaggio a chi amministra la città.

Degrado chiama degrado, questo il senso della sua protesta. “Oggi la città può vantare un vasto assortimento di questi oggetti, una volta utilizzati per usi civici, liberamente disponibili ai lati delle strade, specialmente nel centro storico”, scrive Marco Morbidelli sotto il sampietrino, al posto della targhetta che accompagna i gioielli. Molte le polemiche che si rincorrono ormai da settimane per l’utilizzo dell’asfalto nelle vie del centro al fine di rattoppare buche o interventi per la fibra ottica. Rattoppi che dovrebbero essere momentanei, il tempo di ripristinare l’originale pavimentazione in sampietrini, ma in molti casi il provvisorio è ancora lì.

Una iniziativa, quella del commerciante, che ha ottenuto notevole eco, tanto che è intervenuto poi per chiarire che “per il furto incolpo il ladro e nessun altro, punto”.

Ciò non toglie le critiche contro l’amministrazione per le politiche adottate sinora nel centro storico: “Mi arrabbio per lo stato di degrado e per quel senso di insicurezza e abbandono che chiunque viva, abiti o frequenti il centro avverte sempre con più intensità e che ovviamente contribuisce a rendere il terreno dell'illegalità ancor più fertile. E di questo chi amministra deve necessariamente occuparsi”. Non solo la giunta Frontini: Morbidelli punta il dito su chi ha governato sinora.

Il suo pensiero? Da commerciante che ancora resiste in un’area, quella di via Saffi, costellata di vetrine abbassate, l’analisi è chiara: “In un periodo già critico per la sussistenza delle attività commerciali del centro minate da una crisi economica estenuante e duratura, dai colossi della grande distribuzione e da numerosi centri commerciali e agglomerati simili cui è stata data la possibilità di invadere la città, dall'inevitabile crescita degli acquisti online, ci si sarebbe aspettati certamente maggiore disponibilità e sensibilità perché girarsi dall'altra parte mentre il centro storico si svuota di residenti, di servizi e di negozi è questa si una colpa grave, specie se sei stato eletto brandendo soluzioni urbi et orbi per ogni problema”. E conclude sottolineando che “non abbiamo il tempo di vedere "come tra cinque anni sarà cambiato il centro" perché “nel mentre si rischia che senza rispettare delicati equilibri per sconfiggere la malattia si perda anche il paziente”.

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