Barriere architettoniche nelle case Ater, 24 casi da risolvere. La graduatoria

Barriere architettoniche nelle case Ater, 24 casi da risolvere. La graduatoria
di Simone Lupino
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Lunedì 24 Luglio 2023, 10:05 - Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 13:19

Barriere architettoniche nella case Ater, 24 casi da risolvere. L’azienda ha pubblicato nei giorni scorsi “la graduatoria aperta dei progetti per l’abbattimento delle barriere architettoniche esistenti presso gli alloggi di edilizia residenziale pubblica”. L’avviso che serviva a formare l’elenco era uscito lo scorso marzo.
Istanze da tutti gli angoli della Tuscia. Il numero maggiore si concentra nel capoluogo: 8. A seguire: Montalto di Castro (3), Tuscania (3), Civita Castellana (2), Capranica (2), Acquapendente (2), Barbarano Romano (1), Tarquinia (1), Gallese (1), Orte (1).

Questo non significa che le richieste saranno esaudite immediatamente. L’azienda nel bando ha spiegato che “le domande collocate utilmente in graduatoria verranno soddisfatte compatibilmente con le risorse di volta in volta disponibili a tal uopo allocate, secondo l’ordine di posizionamento”. Ecco cosa si poteva chiedere: l’installazione di rampe di accesso, ascensori o montascale; l’ampliamento di porte e corridoi; l’adeguamento di bagno, cucina, camere.

Al momento l’Ater di Viterbo può fare affidamento su 276mila euro. I soldi vennero sbloccati il 10 febbraio con una determina della Regione Lazio a seguito di una lettera del direttore generale che segnalava “continue richieste di nuclei familiari di alloggi erps in fabbricati privi di ascensore o montascale”. In particolare, quattro casi urgenti “nei Comuni di Viterbo, Civita Castellana e Montalto di Castro”.

Quest’ultimo è il caso di Luca, raccontato da Il Messaggero, prigioniero al secondo piano di una palazzina Ater, in attesa da due anni di un montascale. L'azienda aveva promesso per lui una soluzione entro il 30 di questo mese. Il montascale al momento non è ancora arrivato.

“Siamo soddisfatti della pubblicazione della graduatoria”, afferma Marco Proietti, segretario Sicet (Sindacato inquilini, casa e territorio): “Con i nostri uffici abbiamo assistito molti utenti nella compilazione delle domande. Sappiamo che non è la soluzione ai problemi di tutti, ma è un punto di partenza. Prendiamo atto dell’impegno di Ater, nonostante i tempi della burocrazia ancora troppo lunghi. Speriamo che da questa esperienza possa nascere una collaborazione positiva affinché i disagi di chi purtroppo soffre possano trovare risposta in tempi ragionevoli”.

Esulta anche Fortunato Mannino, segretario provinciale Cisl. “E’ una notizia positiva per gli inquilini fragili. Dall’Ater una risposta di civiltà. Ora ci aspettiamo dalle istituzioni lo stanziamento di maggiore risorse contro le barriere architettoniche, anche alla luce del rapido invecchiamento della popolazione, certificato dai maggiori istituti di statistica”. Per Luca da Montalto, conclude il sindacato, “attendiamo fiduciosi che la vicenda si chiuda positivamente nei tempi annunciati da Ater”.

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