Carlo Vanzina per Lockdown all’Italiana: «Non un film per dimenticare, ma per non dimenticare»

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Arriverà nelle sale dal 15 ottobre il film scritto e diretto da Enrico Vanzina, che ci riporta ai tempi, recentissimi, del Lockdown. «Quando ho scritto il film vicino al computer ho lasciato un post-it, per ricordarmi che questo non è un film per dimenticare, questo è un film per non dimenticare. Mantenendo la chiave leggera della commedia, la cifra fondamentale del film, avevo sempre in testa questo aspetto, perché il film va vissuto con questo stesso sentimento» ha raccontato durante la video intervista il regista del film. «Durante il Lockdown e, nei momenti più duri, siamo stati inondati di cose di dubbio gusto, talvolta molto spiritose, perché cercavamo di reagire facendo un po’ di spirito su quello che stava accadendo. Il compito della commedia è anche questo. Lockdown all’italiana è stato il primo film al mondo girato sul lockdown ad arrivare al cinema, e questo dimostra che la forza del cinema non finisce mai, perché anche in un momento così difficile, i primi a raccontare quello che abbiamo vissuto siamo stati noi». Nel cast della commedia che racconta la vita di due coppie stravolta dalla pandemia anche Ricky Memphis: «Quando abbiamo girato il film sembrava fossimo in parte usciti da tutto questo, da questa tragedia. Era un po’ come nell’immediato dopoguerra. Sul set c’era entusiasmo, quello che non c’è in questo momento, in cui si paventa ancora un ritorno a chiusure». Nel cast anche Paola Minaccioni, che ha contribuito anche alla sceneggiatura: «La storia racconta di grandi contrasti che sono racconti che valgono sempre, perché dal punto di vista umano sono storie sempre contemporanee. I rapporti d’amore, l’identità, la ricerca della felicità. Per quello che riguarda il contesto invece noi ci siamo approcciati con la voglia di ridere perché l’unico modo per pensare che ne usciremo». Il coniuge fedifrago ha invece il volto di Ezio Greggio: «È una commedia divertente che parla di persone viventi, non delle persone che hanno avuto problemi o sono mancate. Era una bella scommessa. Quando mi ha chiamato Enrico l’idea di tornare a lavorare con lui mi piaceva molto, sempre con il pensiero a Carlo che è nei nostri cuori. Poi adoro una storia che parla di personaggi un po’ mostruosi che diventano ancora più interessanti a livello interpretativo, per cui mi ci sono tuffato e sono felice di aver fatto qualche salto mortale, ma di aver lavorato con questa squadra fantastica». A completare le coppie che scoppiano nel film Martina Stella: «È stato bello tornare e provarci, anche se con una troupe ridotta». (Servizio a cura di Eva Carducci)