Anna Foglietta per "Una Nessuna Centomila": «Voglio essere libera di essere libera»

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Un video realizzato il giorno della costituzione di Una Nessuna Centomila e così calzante per l'8 marzo: sono alcuni dei rappresentanti del Laboratorio Artistico della Fondazione, che raccontano il loro “Voglio essere libera”. La Fondazione Una Nessuna Centomila, fondata nel luglio del 2022 da Giulia Minoli, Celeste Costantino e Lella Paladino insieme con Fiorella Mannoia, è la prima fondazione che vuole sostenere i Centri Antiviolenza, promuovere la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne, anche attraverso un cambiamento culturale nella società, utilizzando linguaggi artistici e immediati come la musica, il teatro, il cinema ed entrando nelle scuole italiane con iniziative educative sull’affettività, coinvolgendo insegnanti, ragazzi e ragazze. La Fondazione, che può fare affidamento su un ampio e ricco Laboratorio Artistico seppur giovane, ha al suo attivo un intensissimo calendario di iniziative e il 4 e il 5 maggio tornerà sul palco del suo concerto omonimo "Una Nessuna Centomila" all'Arena di Verona. La Fondazione in occasione dell'8 marzo ha lanciato una nuova campagna - ideata e realizzata da Hobo Studio - sui social e sul circuito di Urban Vision. Così commenta lo spirito della campagna e della Giornata, la Presidente di Una Nessuna Centomila, Giulia Minoli: “Per la Fondazione Una Nessuna Centomila l'8 marzo è l’occasione per ricordare le conquiste del passato e celebrare le donne che le hanno portate avanti per tutte quante noi. Il pensiero da questo punto di vista non può non andare a Marisa Rodano, che ci ha lasciato il dicembre scorso, ultima parlamentare vivente della Prima Legislatura Italiana, partigiana e attivista, a cui dobbiamo la scelta della mimosa come simbolo della festa della donna. Ma questa è una ricorrenza in cui è doveroso anche fare dei bilanci, capire quanto di quel patrimonio conquistato sia realmente acquisito e saldo, e quanta strada e quanto impegno abbiamo ancora davanti nel cammino verso l’emancipazione femminile. Siamo parte di quel femminismo intersezionale che guarda a tutte le donne, non solo a quelle italiane. Nella giornata internazionale delle donna ci sono paesi come la Francia che festeggiano l'entrata in costituzione del diritto all'aborto e paesi in cui questo diritto viene ancora negato. Ci sono donne che pagano più di chiunque altro l'orrore e l'ingiustizia della guerra, ed è a tutte loro che questa giornata deve parlare”.