Pedofilia, polemica a distanza tra Zuppi e il Procuratore di Tivoli: «Non accettiamo accuse di atteggiamenti omertosi»

Pedofilia, polemica a distanza tra Zuppi e il Procuratore di Tivoli: «Non accettiamo accuse di atteggiamenti omertosi»
di Franca Giansoldati
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Giovedì 25 Maggio 2023, 18:31 - Ultimo aggiornamento: 19:21

CITTA' DEL VATICANO Dopo quattro giorni di dibattito ognuno dei 220 vescovi è tornato in diocesi, eccetto il vescovo di Cesena che all'assemblea generale della Cei non si è proprio presentato per via dell'alluvione disastrosa che ha colpito la Romagna. Il cardinale Matteo Zuppi, nell'aula Paolo VI in Vaticano, tira le conclusioni e rispondendo alle domande affronta il brutto caso di Tivoli riguardante l'arresto con l'accusa di pedofilia di un insegnante di religione con incarichi diocesani. «La Chiesa italiana non può accettare accuse di atteggiamento omertoso» dice Zuppi facendo sue le parole del vescovo della diocesi Mauro Parmeggiani. Il Procuratore di Tivoli il giorno dell'arresto dell'uomo si era lamentato pubblicamente evidenziando una mancata collaborazione con la diocesi. Cosa che il vescovo ha successivamente confutato spiegando che la denuncia alle autorità è stata fatta proprio grazie alla segnalazione di un consultorio cattolico. «Il vescovo si è mosso secondo le linee guida relative alla tutela dei minori. Ha raccolto la denuncia ed è partito tutto. La risposta della Chiesa è stata pronta. Non possiamo davvero accettare le accuse omertose che sono state rivolte. Tutti noi abbiamo rispetto della giustizia e non possiamo accettare accuse ingiuste».

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TIVOLI

In questi giorni i vescovi non hanno parlato in modo particolare del caso di Tivoli. Gli argomenti all'ordine del giorno erano soprattutto di carattere statutario. La questione degli abusi verrà però trattata in modo più diffuso a novembre poiché, spiega Zuppi, «la Chiesa intera soffre di fronte a questi fatti. Soffrono le vittime, le singole comunità, si genera scandalo. E' nostro interesse non nascondere nulla ma parlarne. Sul caso di Tivoli mi sembra che vi sia stata una grande attenzione e una immediata assunzione di responsabilità da parte del vescovo nell'affrontare il problema.

La segnalazione è arrivata da noi. La giustizia è una cosa seria e non c'è bisogno di giustizialismo che diventa pericoloso. Penso che con serietà cercheremo di mantenere la chiarezza dei meccanismi, di identificazione e prevenzione. Non abbiamo nessun problema a rendere conto di quello che accade. E' nostro interesse». 

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UCRAINA

Zuppi da poco designato dal Papa a fare una delicata missione in Ucraina per “creare il clima” adatto ad un negoziato - come ha detto il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano – dribbla tutte le domande sull'argomento evitando di entrare troppo nel dettaglio. Prova però a fare un confronto con il negoziato fatto trent'anni fa per il Mozambico che ha portato a firmare la pace tra due opposte fazioni che all'epoca si combattevano in una guerra civile sanguinosa. «La speranza non va mai rimessa fino alla conclusione e si spera di avviare percorsi di pace. In Mozambico è capitato proprio questo. Bisogna tessere e lo sforzo è questo. E poi non dico più niente e si vedrà». Poi parla del Papa addolorato fino alle lacrime. 

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REDDITO CITTADINANZA

Il presidente della Cei sulla questione del reddito di cittadinanza non nasconde preoccupazione. Tanta. «I poveri sono aumentati, non c'è più l'ascensore sociale e i poveri sono sempre figli dei poveri. Come se fosse un destino segnato. Significa che è venuta a mancare la lezione di don Milani che insisteva nel dire che anche i figli dei contadini potevano diventare uguali ai figli dei professori o di chi aveva i mezzi per studiare. Invece, in Italia, sta andando sempre peggio e questo ci fa male. La lotta alla povertà di cui spesso la Caritas e la Chiesa si fanno parte attiva la possiamo vedere alle mense o dove vengono distribuiti i viveri. Il pacco oggi lo prendono molte persone e l'aumento è impressionante». 

OTTO PER MILLE

Zuppi ai giornalisti diffonde poi le cifre delle erogazioni da parte dello Stato che sono diminuite di quasi 36 milioni rispetto all'anno scorso. Un calo che fa riferimento al gettito Irpef del 2020 crollato per via del Covid, e di conseguenza anche le erogazioni dell'8 per mille ne hanno risentito. Tuttavia si capisce che alla Cei c'è anche una certa preoccupazione per la diminuzione progressiva delle persone che firmano per la Chiesa cattolica. «Una disaffezione che non dipende dagli scandali di abusi». Nonostante il minor gettito di quest'anno la Cei destinerà la medesima cifra per le attività caritative attingendo ad altri fondi. 

La somma assegnata alla Chiesa cattolica per il 2023 risulta pari a 1.003.206.395 euro. Il calo è dovuto alla crisi economica legata al Covid e alla conseguente diminuzione delle entrate fiscali. Il cardinale ha comunque fatto notare che la Chiesa cattolica è di gran lunga la preferita nelle scelte dei contribuenti.

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STEFANO BONACCINI

«L'alluvione è' qualcosa di terribile. Non riguarda solo la pianura ma anche la montagna. Le frane hanno isolato interi paesi. Monghidoro per esempio dove il 40 per cento delle strade è inagibile. Immaginiamo che cosa sta accadendo in tante altre aree interne. Modigliana è senza luce. Sul commissario non saprei cosa rispondere» ha detto Zuppi parlando poi della polemica che ha visto la Lega sbarrare il passo a Stefano Bonaccini, indicato da tutti come la persona più adatta come Commissario straordinario perchè conosce perfettamente il territorio. «Mi auguro solo che gli stanziamenti previsti arrivino subito al di là della nomina tecnica. Spero siano immediati e siano usati. Spero anche che tutti vogliano lavorare assieme, è fondamentale. Sarebbe un aspetto di buon senso davanti a problemi di questa dimensione. Forse bisognerebbe mettere da parte una lettura ideologizzata o tante piccinerie. L'Emilia ha dato esempio di istituzioni che funzionano». 

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