Prof di religione di Tivoli arrestato per stupro. Il vescovo: «Avevo segnalato». Sgomento della Cei

Il caso di Tivoli è stato affrontato durante l’assemblea annuale con duecento prelati. A Latina i nuovi insegnanti di religione faranno esami e colloqui con gli psicologi

Mirko Campoli è il prof di religione di Tivoli arrestato per stupro. Il vescovo: «Avevo segnalato». Sgomento della Cei
di Franca Giansoldati
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Giovedì 25 Maggio 2023, 00:04 - Ultimo aggiornamento: 00:27

Il brutto caso dell’insegnante di religione di Tivoli arrestato per presunti abusi su minori ha determinato una ondata diffusa di «sgomento e sconcerto» tra gli oltre duecento vescovi italiani che da lunedì sono riuniti in Vaticano per l’assemblea annuale. La rabbia è palpabile. È stata una batosta per tutti. Nel frattempo la storica associazione di vittime Rete L’abuso ha annunciato di volersi costituire parte civile mentre la diocesi di Latina ha avviato ieri, tramite decreto, una sorta di esperimento pilota introducendo nuove e strettissime regole per il reclutamento dei docenti di religione comprensive di una visita psicologica per scandagliare la psiche dei candidati e fare emergere eventuali devianze o fragilità. 

LE MELE MARCE

L’argomento è scottante poiché fa riferimento diretto a come le strutture ecclesiali sul territorio stanno reagendo per ripulirsi dalle mele marce mettendo in pratica quegli indirizzi forniti a suo tempo da Papa Francesco, il quale continua a martellare sulla tolleranza zero, sull’obbligo di denuncia morale alle autorità civili e sul sostegno assoluto e prioritario da dare alle vittime devastate da traumi difficilissimi da superare. Che non sia una situazione facile è molto chiaro al cardinale Matteo Zuppi che oggi pomeriggio, a conclusione di questi quattro giorni di discussioni tra i vescovi (dagli impegni statutari della Cei al cammino sinodale in atto per il sinodo autunnale) affronterà sicuramente nel tradizionale incontro con la stampa entrando anche nel vivo su cosa non ha funzionato a Tivoli al punto da far dire al Procuratore di Latina che è mancata la collaborazione con il vescovo locale.
Eppure monsignor Mauro Parmeggiani, stimatissimo a livello nazionale, ha ripetuto di aver agito non appena ha avuto notizie sospendendo dagli incarichi didattici e diocesani l’uomo arrestato. «Appena ho avuto la notizia di un presunto abuso dal consultorio diocesano è stata inviata immediata la segnalazione all’autorità di pubblica sicurezza».

Inoltre ricevuta la denuncia anche in sede canonica dai genitori del ragazzo ha revocato l’idoneità all’insegnamento: “Da allora non ricopre più alcun incarico pastorale».

I VESCOVI

Lunedì scorso, Zuppi, aprendo i lavori della Cei, aveva parlato ai vescovi di una «vergogna per lo scandalo» che episodi simili provocano tra la gente, aprendo voragini nella credibilità generale, senza contare il patimento di coloro che hanno subito molestie. Tutto questo, aveva aggiunto, «ci spinge ad andare avanti senza opacità, ingenuità, complicità, giustizialismo».

Il tema dell’obbligo di denunciare gli abusi - che ricade in particolare sui vescovi - è molto avvertito anche in Italia dove però la legge civile, secondo la Cei, non dispone tale obbligatorietà. Nel 2019 l’episcopato ha approvato delle linee guida in cui si precisa che «l’autorità ecclesiastica qualora fosse messa a conoscenza di abusi sessuali su minorenni commessi da operatori pastorali laici, ferma restando la presunzione di innocenza dell’accusato fino alla condanna definitiva e la tutela della buona fama delle persone coinvolte, si attiene alle norme civili e canoniche in materia; se richiesta, fornirà piena collaborazione all’autorità giudiziaria». 

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PSICOLOGI

In questo quadro si fa strada una nuova procedura per diventare insegnante di religione cattolica. Nelle scuole di Latina si farà uno screening basato su esami e colloqui anche con gli psicologi. Lo ha stabilito il vescovo Mariano Crociata. Al candidato «viene richiesto di partecipare ad un breve percorso di consulenza psicologica finalizzato alla messa a fuoco del profilo psicologico per individuare le risorse e gli eventuali punti di vulnerabilità». Il percorso è basato su tre colloqui dal costo complessivo di 200 euro a carico dei futuri docenti. Don Nello Zimbardi ha spiegato che questo decreto ha necessitato di due anni di stesura. «Siamo sicuri che permetterà di avere insegnanti di religione all’altezza». 

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