Il Papa rafforza la legge anti-abusi e include i laici, ma nel testo si esclude l'obbligo di denuncia a magistrati e polizia

Papa Bergoglio ha pubblicato la nuova versione del motu proprio

Il Papa rafforza la legge anti-abusi e include i laici ma nel testo si esclude l'obbligo di denuncia a magistrati e polizia
di Franca Giansoldati
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Lunedì 27 Marzo 2023, 12:27

Città del Vaticano – Papa Francesco ha rafforzato e reso permanente la legge canonica emanata ad experimentum tre anni fa contro gli abusi sessuali nei confronti dei minori e degli adulti considerati vulnerabili. Il testo conferma l'obbligo nelle diocesi di istituire sportelli per raccogliere le denunce delle vittime e favorire l'ascolto, estende ai laici che lavorano nelle istituzioni cattoliche la responsabilità in caso di coperture ai pedofili ma ancora una volta il documento vaticano non contempla la collaborazione obbligatoria dei vescovi con le autorità civili se le legislazioni nelle singole nazioni (come succede in Italia) non lo prevedono. «Le presenti norme si applicano senza pregiudizio dei diritti e degli obblighi stabiliti in ogni luogo dalle leggi statali, particolarmente quelli riguardanti eventuali obblighi di segnalazione alle autorità civili competenti» si legge nel testo normativo firmato da Papa Francesco e diffuso alcuni giorni fa. 

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Una mancanza che da anni viene messa in evidenza dalle associazioni delle vittime di ogni parte del mondo. 

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Dopo poco più di tre anni di sperimentazione, dopo avere sentito gli episcopati e gli esperti della curia, Papa Bergoglio ha pubblicato la nuova versione del motu proprio ’Vos estis lux mundi’, una legge quadro che entra in vigore il 30 aprile, abroga la precedente normativa del 2019 e conferma la volontà di proseguire nella politica di tolleranza zero contro la pedofilia inaugurata dal predecessore, Benedetto XVI. 

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«Quella varata è una normativa universale che copre i cinque continenti – sottolinea l’arcivescovo Filippo Iannone, prefetto del Dicastero per i Testi Legislativi durante il briefing con la stampa –. È ovvio che tutto ciò sconta le grandi differenze culturali, geografiche e sociali che esistono, ma posso dire che la macchina si è avviata dappertutto con, ovviamente, risposte differenti.

Si va da realtà già molto avanzate a chi sconta il problema dell’avvio di un'organizzazione». 

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Fatto salvo il sacramento della confessione e il sigillo sacramentale, «salvo nel caso di conoscenza della notizia da parte di un chierico nell’esercizio del ministero in foro interno», ogni qualvolta un prete «abbia notizia o fondati motivi per ritenere che sia stato commesso” un abuso «ha l’obbligo di segnalarlo tempestivamente al vescovo del luogo dove sarebbero accaduti i fatti”. E ancora . «Chiunque, in particolare i fedeli laici che ricoprono uffici o esercitano ministeri nella Chiesa, può presentare una segnalazione concernente uno dei fatti di cui all’articolo 1, avvalendosi delle modalità di cui all’articolo precedente o in qualsiasi altro modo adeguato». 

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