Germania, via il nome della strada dedicata al vescovo che nel 1944 ordinò da (comandante nazista) la strage di Filetto in Abruzzo

Il vescovo Matthias Defregger
di Franca Giansoldati
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Lunedì 29 Maggio 2023, 19:08

Il 7 luglio è attesa a Poecking, in Germania, una delegazione di Filetto per prendere parte a una cerimonia simbolica e molto attesa: il cambiamento del nome di una strada che da ora si chiamerà come il paesino abruzzese (Filetto weg) e non più come l'ex vescovo ausiliare di Monaco, Matthias Defregger (1915-1995), autore di un eccidio nazista costato la vita a 17 civili. Accanto alla strada rinominata sarà apposta anche una targa commemorativa con la storia di uno dei capitoli più bui della Chiesa bavarese.

L'anno scorso a Filetto, in provincia dell'Aquila, era invece arrivato il sindaco di Pocking, ridente cittadina bavarese al confine con l'Austria.

Proprio davanti al monumento che ricorda l'orribile strage avvenuta 79 anni fa, non usò troppi giri di parole: «Siamo qui per fare quello che il vescovo Matthias Defregger avrebbe dovuto fare in passato ma non ha mai fatto». 

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Il vescovo in questione per anni è stato al centro di feroci polemiche dopo che nel 1969 un giornale tedesco scoprì che durante la Seconda guerra mondiale - quando era capitano della Wehrmacht - ordinò personalmente la carneficina eseguendo gli ordini dei suoi superiori. Finita la guerra, Defregger studiò teologia, venne ordinato sacerdote e poi fu fatto vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Monaco da Paolo VI. Nel 1970, la magistratura di Monaco certificò che, avendo agito secondo gli ordini, non poteva essere ritenuto colpevole anche se il suo fallimento morale restava sotto gli occhi di tutti. Defregger, del resto, in tanti anni non ha mai cambiato il suo atteggiamento nei confronti del massacro in Abruzzo e non ha mai voluto recarsi a Filetto per chiedere perdono agli abitanti. 

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La storia assurda del sacerdote Defregger ha ispirato persino un film intitolato “Quel giorno Dio non c’era” che racconta proprio il drammatico episodio dell’eccidio ordinato il 7 giugno del 1944 dall’allora capitano della 114esima Divisione Cacciatori delle Alpi in risposta ad una operazione della banda partigiana “Di Vincenzo”. Per anni e anni non si parlò più della strage nazista finché nel 1969 uscì l'articolo dello Spiegel che rivelò al mondo che Defregger nel frattempo faceva il vescovo ausiliare a Monaco. Il regista Osvaldo Civirani decise di realizzare un film basato sulle testimonianze dei testimoni oculari. Inizialmente il film si doveva chiamare “Il capitano nero” o, in alternativa, “Il Vangelo secondo Defregger”. Il titolo fu poi modificato probabilmente per non urtare la sensibilità della Chiesa e la pellicola non ebbe mai una grande distribuzione.

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