Il Papa ha stabilito il blackout informativo sul Sinodo (invitando i giornalisti a scrivere per i prossimi 30 giorni solo sul valore del silenzio) tuttavia dall'esterno si fanno sentire altre voci, come quella dell'associazione dei preti sposati che chiede ai cardinali e ai vescovi riuniti di difendere uno dei tanti temi scottanti che dovrebbero essere affrontati nelle prossime settimane, il nodo dei sacerdoti sposati.
«Vogliamo lanciare un appello e chiedere di farci riammettere alla vita della Chiesa, potremmo dare un grosso contributo in un momento in cui c'è una grossa carenza di vocazioni» sottolinea don Giuseppe Serrone a capo di un movimento che raccoglie sacerdoti ridotti allo stato laicale perchè nel frattempo hanno preso moglie.
«I sacerdoti- osserva don Serrone che è sposato con Albana da 23 anni e con la quale vive a Reggio Emilia - rimangono tali per sempre, tuttavia non siamo autorizzati ad amministrare alcun sacramento. Tra di noi ci sono bravissimi teologi, sacerdoti preparati: potrebbero dare un grosso contributo. Non siamo più in fase di rivendicazione considerato anche il momento storico nel quale viviamo, con i conflitti in tante parti del mondo. Ma le speranze che per noi si possa aprire uno spiraglio sono tante. Potremmo dare una grossa mano alla Chiesa»