Papa Francesco giovedì torna nel carcere minorile per lavare i piedi a 12 ragazzi e ragazze, proprio come dieci anni fa

Papa Francesco giovedì torna nel carcere minorile per lavare i piedi a 12 ragazzi e ragazze, proprio come dieci anni fa
di Franca Giansoldati
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Martedì 4 Aprile 2023, 12:07 - Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 16:42

Proprio come dieci anni fa Francesco si troverà davanti adolescenti con un passato alle spalle problematico, spesso violento, persino senza speranza. Sono ragazzi e ragazze, di qualsiasi religione e nazionalità. All'inizio del suo pontificato fece il giro del mondo l'immagine di un pontefice inchinato a lavare i piedi a una giovane musulmana nella sua prima messa in Coena Domini dal carcere di Casal del Marmo, alla periferia di Roma. Un decennio dopo l'86enne Bergoglio ripete quella esperienza e presiederà il rito davanti di detenuti minorenni ospitati nella struttura detentiva sebbene la celebrazione, per ovvie ragioni legate alla sua salute, sarà più snella e verranno adottati alcuni accorgimenti. Vista l'impossibilità di Francesco di chinarsi, come aveva fatto nel 2013, i dodici ragazzi individuati, saranno collocati su una piattaforma rialzata in modo da evitare al Papa i movimenti a lui vietati. 

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La Messa sarà in forma ristretta, non aperta al pubblico anche se è prevista una diretta streaming sul canale Youtube di Vatican News per poter seguire la celebrazione anche da casa.

Da giovedì Francesco - reduce da un recente ricovero per una infezione polmonare e un fenomeno di fibrillazione cardiaca - entra nel vivo delle celebrazioni pasquali, con la Messa del Crisma nella Basilica vaticana e poi la Messa della Cena del Signore, con il rito antico e sempre commovente della Lavanda dei piedi. 

«Lavare i piedi significa che dobbiamo aiutarci l'uno con l'altro»  aveva detto nel 2013 spiegando il gesto. «È mio dovere come prete e come vescovo essere al vostro servizio. Ma è un dovere che mi viene dal cuore: lo amo. Amo farlo perché il Signore così mi ha insegnato. Non lasciatevi rubare la speranza».

Una tradizione quella di lavare i piedi nel carcere che Jorge Mario Bergoglio aveva sempre mantenuto da arcivescovo di Buenos Aires. Per tutti gli anni successivi, il Papa ha sempre celebrato infatti il Giovedì Santo in penitenziari, centri profughi, strutture di accoglienza. Nel 2014 si era recato a Casalotti-Boccea con i ragazzi della Fondazione Don Carlo Gnocchi una struttura per l’accoglienza, assistenza e riabilitazione di persone non autosufficienti, affette da disturbi psichici e con presenza di gravi patologie invalidanti. 

Papa Francesco celebra la messa del Giovedì Santo a Regina Coeli


Nel 2015  era andato a Rebibbia.

Nel 2016 era al C.A.R.A. (Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo) a Castelnuovo di Porto, che ospitava circa 890 migranti di diverse nazionalità. A dodici di loro, Papa Francesco aveva lavato i piedi. Nel 2017 si era recato nella Casa di Reclusione di Paliano, in provincia di Frosinone, dove aveva incontrato una settantina di detenuti, soprattutto collaboratori di giustizia che scontano pene molto lunghe, fra cui alcuni che vivono in isolamento. Nel 2018 è stata invece la volta del Regina Coeli. Il 2019 era nella Casa Circondariale di Velletri, istituto maschile a pochi chilometri dalla Capitale. Nel 2020 le restrizioni dovute alla pandemia di Covid-19 hanno imposto la celebrazione nella Basilica di San Pietro.

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