Il giorno del giovedì santo in tutte le chiese, nel tardo pomeriggio, si svolge la celebrazione della cessa in «Coena Domini», cioè la Cena del Signore. Si tratta della raffigurazione dell’Ultima Cena che Gesù tenne insieme ai suoi apostoli prima dell'arresto e della condanna a morte. Tutti e quattro i Vangeli riferiscono che Gesù, avvicinandosi la festa degli Azzimi, ossia la Pasqua ebraica, mandò alcuni discepoli a preparare la tavola per la rituale cena. Il Vangelo di Giovanni racconta l'episodio della lavanda dei piedi. Mentre Giuda aveva già maturato il proposito di tradirlo, Gesù si alzò da tavola, versò dell’acqua nel catino e con un gesto inaudito, perché riservato agli schiavi ed ai servi, si mise a lavare i piedi degli Apostoli, asciugandoli poi con l’asciugatoio. A quell’epoca si camminava a piedi su strade polverose e i piedi erano in condizioni immaginabili a fine giornata. La lavanda dei piedi era una caratteristica dell’ospitalità nel mondo antico.
Quando fu il turno di Simon Pietro, questi si oppose al gesto di Gesù: «Signore tu lavi i piedi a me?» e Gesù rispose: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo»; allora Pietro che non comprendeva il simbolismo e l’esempio di tale atto, insisté: «Non mi laverai mai i piedi». Allora Gesù rispose di nuovo: «Se non ti laverò, non avrai parte con me» e allora Pietro rispose: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!». Si trattò di una delle più grandi lezioni che Gesù diede ai suoi discepoli indicando loro la via della generosità verso tutti i fratelli nell’umanità.
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