Processo Londra, prossima settimana la sentenza, anche i legali di Becciu parlano di «teorema»

Processo Londra, prossima settimana la sentenza, anche i legali di Becciu parlano di «teorema»
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 6 Dicembre 2023, 20:10 - Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 12:17

Nell'aula del tribunale vaticano anche oggi è risuonata la parola: «teorema», esattamente come è accaduto anche nelle ultime udienze dedicate alle arringhe delle difese. Il disgraziato investimento a Londra fatto dal Vaticano con i fondi sovrani – serviti ad acquistare il palazzo lussuoso di Sloan Avenue, nel frattempo venduto dall'Apsa, con grande dispendio di denari – è stato al centro di fortissime tensioni interne, repliche e contro-repliche, omissis, particolari persino bizzarri, senza esclusione di colpi di scena: in ogni caso si è trattato di un processo durissimo che ora si sta avviando alla chiusura. Già dall'inizio, più di due anni fa, a molti è sembrato un processo per certi versi strampalato, dando così l'impressione di essere persino mosso da veleni. In ogni caso pieno di misteri.

Palazzo di Londra, arringa choc del legale di Crasso: assenza di giusto processo in Vaticano, va azzerato

Per la prossima settimana è attesa la sentenza mentre oggi pomeriggio è stata chiesta l'assoluzione dell'imputato di maggior peso, il più simbolico tra tutti gli altri nove, il cardinale Angelo Becciu, per anni Sostituto alla segreteria di Stato e braccio destro di Papa Francesco, il quale, carte alla mano, in questo anno e mezzo avrebbe tecnicamente dimostrato agli inquirenti come ogni passaggio sugli investimenti sotto la sua direzione fosse stato fatto secondo le solite procedure d'Oltretevere, con la vidimazione in ultima istanza del Papa. «Il cardinale ha dimostrato la sua completa innocenza e chiediamo l'assoluzione con la formula più ampia, così da fare giustizia e restituirgli la dignità che gli è stata tolta in questi ultimi anni».

A parlare è stata l'avvocata Maria Concetta Marzo, a nome anche del collega Fabio Viglione. 

Processo Londra, l'avvocato di Tirabassi contro i pm: «Non ci sono prove». Ed evoca il processo stato-mafia

La prossima settimana ci saranno altre due udienze per le repliche delle parti - lunedì 11 dicembre l'accusa e le parti civili, martedì 12 ancora le difese - ed entro sabato 16 la sentenza. Oggi, per ultimo, è intervenuto anche l'avvocato che difende il funzionario dell'Ufficio amministrativo Fabrizio Tirabassi, chiedendo anche lui l'assoluzione piena da tutti i reati. La difesa di Becciu era già intervenuta nell'udienza delle scorso 22 novembre mettendo in evidenza «le contraddizioni» nei capi d'accusa e i «pregiudizi nei confronti del cardinale, su fatti, documenti, su specifiche accuse di fronte alle quali il suo coinvolgimento è totalmente ingiustificato, alla luce dei fatti che abbiamo ricostruito». Come per esempio, sostenere « che avrebbe dovuto violare la legge per consentire a persone sconosciute di guadagnare alle spalle della Segreteria di Stato». Tutto ciò «non può avere altro senso che l'ottusa ricostruzione in danno dell'allora sostituto». Ma «è impossibile - ha detto ancora - continuare a sostenere la responsabilità di Becciu sulle vicende in oggetto. Contro di lui c'è un pregiudizio accusatorio, che è figlio di un teorema». 

Vaticano, chiesti 7 anni e 3 mesi di reclusione per il cardinale Becciu

«Noi siamo andati oltre le prove dell'innocenza: abbiamo provato in aula la genesi di come in un'inchiesta su un investimento abbia per forza tirato dentro Becciu». E quella «genesi» sarebbe nel famoso «memoriale» di monsignor Alberto Perlasca, un documento di cui nel processo sono emersi i suggerimenti, i condizionamenti e, di conseguenza, la mancanza di credibilità. 

Il Pm del Papa al cardinale Becciu: «Lei ha fatto porcherie». Domani la richiesta delle condanne

«Lì ci sono le radici inquinate di ciò che ha portato al rinvio a giudizio di Becciu. E le ricostruzioni hanno avuto un unico obiettivo, che era colpire il cardinale. Da allora, il teorema ha comportato che tutto ciò che lui faceva e che ruotava attorno a lui veniva visto come un illecito». Sulle accuse relative ai soldi inviati alla diocesi di Ozieri, tramite la Cooperativa Spes del fratello di Becciu, Antonino, secondo i legali è stato dimostrato che tutto riguardava la Caritas, che il primo versamento di 100 mila euro era stato chiesto dall'allora vescovo Corrado Melis e i successivi 25 mila servivano a rimettere in piedi il panificio della Spes dopo un incendio. «Quella struttura, piaccia o non piaccia, ancora oggi continua a dare lavoro a decine di persone. E comunque nulla è andato mai a vantaggio di Antonino Becciu». 

Palazzo di Londra, all'udienza del processo il mistero del mutuo: «Perchè lo Ior lo negò?»

A Becciu «è stata lesa la sua dignità - ha rilevato - ma non è stato intaccato il rispetto che le persone nutrono per lui. In ogni caso, nel processo sono state smentite tutte le illazioni verso il cardinale e non è stata provata nessuna delle accuse». Il 26 luglio scorso il Pg Alessandro Diddi aveva chiesto per Becciu sette anni e tre mesi di reclusione. 

Vaticano, servizi segreti e prelati: depositato l'elenco dei testimoni al processo per il Palazzo di Londra

© RIPRODUZIONE RISERVATA