Abusi sessuali su minori, «troppe cause»: la diocesi di San Francisco costretta a dichiarare bancarotta

L'arcivescovo Salvatore J. Cordileone e le 500 cause legali: «Questa è la soluzione migliore per fornire una compensazione giusta ed equa ai sopravvissuti innocenti»

Abusi sessuali su minori, «troppe cause»: la diocesi di San Francisco dichiara bancarotta
di Marta Giusti
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Martedì 22 Agosto 2023, 12:15 - Ultimo aggiornamento: 12:29

Troppi abusi sessuali, troppe cause. L'arcidiocesi cattolica di San Francisco, in California, ha presentato ieri istanza di bancarotta, vista l'impossibilità di gestire gli oneri determinati dalle oltre 500 cause giudiziarie per abusi sessuali su minori risalenti anche a decenni fa. L'iniziativa, si legge in una nota pubblicata sul sito dell'arcidiocesi, «è necessaria per gestire e risolvere le oltre 500 cause legali per presunto abuso sessuale su minori intentate contro l'arcivescovo cattolico di San Francisco ai sensi del California Assembly Bill 218, che ha consentito di presentare entro il 31 dicembre 2022 denunce vecchie di decenni, che altrimenti sarebbero prescritte». 

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- L'istanza è stata presentata a nome dell'arcivescovo Salvatore J.

Cordileone alla Corte fallimentare del Distretto settentrionale della California, sostenendo come la procedura fallimentare sia «la soluzione migliore per fornire una compensazione giusta ed equa ai sopravvissuti innocenti e a quanti hanno subito danno». Essa infatti «fermerà tutte le azioni legali contro l'arcivescovo cattolico di San Francisco mentre l'arcidiocesi sviluppa un piano di riorganizzazione basato sui beni e sulla copertura assicurativa disponibile da utilizzare per risolvere i reclami con i sopravvissuti agli abusi».

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«La triste realtà è che l'Arcidiocesi non ha né i mezzi finanziari né la capacità pratica per discutere individualmente tutte queste denunce di abuso, e quindi, dopo molte considerazioni, ha concluso che il processo di fallimento era la soluzione migliore per fornire un risarcimento giusto ed equo ai sopravvissuti innocenti che sono stati feriti», ha affermato l'arcivescovo Cordileone.

«È il modo migliore per portare la soluzione tanto necessaria ai sopravvissuti, consentendo allo stesso tempo all'arcidiocesi di continuare la sua sacra missione verso i fedeli e i bisognosi. Dobbiamo cercare la purificazione e la redenzione per guarire, soprattutto i sopravvissuti che hanno portato contro di loro il peso di questi peccati per decenni». Secondo lo stesso Cordileone, la maggior parte degli abusi imputati all'arcidiocesi di San Francisco risalgono al periodo compreso tra gli anni Sessanta e Ottanta del secolo scorso, e hanno coinvolto sacerdoti che nel frattempo sono deceduti o sono stati privati dell'ordine.

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