Presentato a Bruxelles il cartellone della 66esima edizione

di Antonella Manni
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Giovedì 25 Maggio 2023, 10:42 - Ultimo aggiornamento: 10:43
SPOLETO Due Mondi, da Spoleto e Roma fino a Bruxelles. La sessantaseiesima edizione del Festival (24 giugno – 9 luglio) è stata presentata martedì pomeriggio anche al Parlamento europeo. All’incontro, promosso dagli eurodeputati Camilla Laureti e Massimiliano Smeriglio del gruppo S&D, è intervenuta la vicepresidente Pina Picierno e l’eurodeputato Joao Albuquerque. Prima della presentazione, la presidente Roberta Metsola ha incontrato la delegazione del Festival: sindaco e presidente della Fondazione, Andrea Sisti, direttrice artistica Monique Veaute e direttrice amministrativa Paola Macchi. «Un ringraziamento particolare va alla deputata europea Camilla Laureti – ha detto Monique Veaute – che ha reso possibile questo incontro e ha sostenuto il Festival e la città di Spoleto in una sede istituzionale così prestigiosa. Un’occasione importante che da un lato conferma l’interesse internazionale verso uno dei più antichi e importanti appuntamenti culturali italiani, dall’altra apre nuove relazioni per lo sviluppo di progetti anche attraverso i programmi culturali della Comunità Europea. Un modo per salvaguardare, sviluppare e promuovere la diversità culturale e linguistica e il patrimonio culturale, rafforzare la competitività e il potenziale economico dei settori culturali e creativi. L’ampia partecipazione a questo incontro da parte di osservatori e partner è la conferma che lavorare insieme produce buoni frutti».  Camilla Laureti ha quindi dichiarato: «La contaminazione fra l’arte e la cultura dei popoli, vero e proprio DNA del Due Mondi, è un contributo alla pace di cui, soprattutto oggi, abbiamo bisogno. L’Europa nasce da questo sogno. Dunque, quale luogo migliore del Parlamento europeo per presentare il Festival? Questa 66esima edizione, grazie alla direttrice artistica Veaute, si caratterizza per la sostenibilità ambientale e sociale. L’arte in tutte le forme previste dalle tante iniziative in programma, infatti, entra nella società, affrontandone sfide e contraddizioni. Penso all’incontro fra attori e detenuti della compagnia SineNomine del carcere di Spoleto oppure al confronto fra coreografe, registe, direttrici artistiche, scrittrici sul protagonismo femmine nell’arte mondiale. La caratura internazionale del Festival, infine, ne ha fatto anche prezioso volano di crescita per Spoleto, le aree interne, l’Umbria. Un pensiero al maestro Giorgio Ferrara perché ha contributo a rendere internazionale questo appuntamento che, come sosteneva, da Festival dei Due Mondi è diventato palcoscenico del mondo».  Per il sindaco Sisti, infine: «Quando Menotti ideò, nel lontano 1958, il Festival facendo di Spoleto il luogo iconico per la cultura e l’arte internazionale, lo fece con la precisa volontà di creare uno spazio di dialogo e di unione tra le diverse culture del mondo. Presentare al Parlamento Europeo la 66esima edizione insieme alla direttrice artistica Monique Veaute, farlo in questo luogo, sublimazione del concetto di democrazia nel nostro continente, significa affermare lo spirito originario del Festival, ribadire la forza dirompente della cultura nel rapporto tra i popoli, rilanciare un messaggio di unione e fratellanza in Europa e nel mondo». 
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