Addio all'ex presidente della Regione Mandarini, minuto di silenzio a Palazzo Cesaroni

Addio all'ex presidente della Regione Mandarini, minuto di silenzio a Palazzo Cesaroni
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Martedì 15 Marzo 2022, 14:31

PERUGIA - Cordoglio per la morte di Francesco Mandarini, presidente della Regione Umbria dal 1987 al 1992, quale esponente dell'allora Partito Comunista Italiano.  Mandarini, che è stato giornalista e dirigente d'azienda, aveva 80 anni, compiuti lunedì. La notizia è stata data martedì mattina durante i lavori dell'assemblea legislativa dal consigliere del Pd, Tommaso Bori. Al termine del breve intervento, in aula è stato osservato un minuto di silenzio. Cordoglio unanime è stato espresso dalle forze politiche e sindacali. «Francesco Mandarini - ha detto il capogruppo Pd in consiglio regionale, Simona Meloni - è stato un operaio e poi punto di riferimento della politica. Un grande
ascoltatore, che ha saputo imprimere alla nostra regione l’importanza dell’accoglienza e della vicinanza agli ultimi. Ci lascia un protagonista, una colonna portante della comunità della sinistra umbra, che ha dato la
vita per le comunità di cui ha fatto parte».  A definire Francesco Mandarini «l'emblema della classe operaia perugina» è stato invece Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil Umbria: «Per questo - ha detto - la sua scomparsa addolora profondamente tutto il mondo del lavoro umbro.  Per anni Francesco è stato il leader carismatico di migliaia di giovani lavoratrici e lavoratori: primo lavoratore eletto alla Perugina in un organo sindacale di base su scheda bianca. Primo operaio a ricoprire ruoli istituzionali di primissimo piano. Il Pci lo scelse a soli 25 anni, portandolo dalla fabbrica, la sua fabbrica, ai vertici delle nascenti istituzioni regionali. A 28 anni Francesco era assessore regionale al Bilancio, il più giovane d’Italia, con Pietro Conti presidente della Regione.

Possiamo dire che Mandarini ha letteralmente portato gli operai al governo della nostra Regione, in una delle stagioni di maggiore sviluppo e crescita per l'Umbria.  Serietà, rigore e grande voglia di studiare sono stati i suoi comportamenti distintivi. “Studiate, perché il sapere è la cosa più importante”, ci ripeteva in ogni occasione utile. Non gli piaceva molto parlare in pubblico e aveva una naturale repulsione per i ruffiani. Nei confronti di quelli più giovani era piuttosto indulgente rispetto al carattere deciso e duro mostrato negli anni di guida politica ed istituzionale. Certo, non sono mancate le critiche, anche nei confronti della sua Cgil, ma non ha mai smesso di sperare e sollecitare i più giovani alla reazione, per l'equità sociale e la dignità personale. Con la scomparsa di Checco se ne va un pezzo di storia della nostra città e della nostra regione. Checco, l’emblema di una generazione comunista capace di lottare e conquistare, pace, libertà, dignità e grande emancipazione anche economica». Un minuto di silenzio è stato osservato anche duranti i lavori del consiglio provinciale: «A nome della Provincia - ha detto la presidente Stefania Proietti -  esprimo vicinanza alla famiglia di Francesco Mandarini ricordandone lo spirito di servizio, la difesa dei valori della democrazia e delle istituzioni. Con lui se ne va un importante tassello della storia dell’Umbria che nei valori della solidarietà fonda le sue radici. Il ricordo delle donne e degli uomini che hanno operato per le istituzioni e nelle istituzioni va sempre tenuto vivo». Tanti gli attestati di cordoglio che stanno giungendo in queste ore. 

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