Risolto il caso della mamma negazionista, ma il problema resta

Risolto il caso della mamma negazionista, ma il problema resta
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Martedì 25 Maggio 2021, 18:04 - Ultimo aggiornamento: 18:13

PERUGIA Scuola e Covid, può un solo tampone non effettuato costringere l’intera classe in isolamento domiciliare fiduciario? Un interrogativo legittimo, dopo il caso di una quinta elementare di Spoleto i cui alunni, in seguito a un caso di positività registrato in classe, sono stati convocati dalla Asl per fare il tampone. Il genitore di uno dei bambini però, a quanto pare per convinzioni personali sul Covid, non ha ritenuto di far sottoporre il figlio al test e il risultato è stato che, nell’incertezza, l’intera classe (nonostante l’esito degli altri tamponi effettuati fosse per tutti negativo) è stata posta in isolamento domiciliare fiduciario. E se il caso specifico di Spoleto – dopo un giorno di lezione in dad - si è risolto, con il genitore contrario al tampone che ha ceduto al pressing delle altre famiglie, il problema resta per tutte le altre scolaresche che, anche di fronte all’esito negativo dei tamponi, potrebbero essere costrette alla quarantena (con tutte le rinunce che ne seguono) per la posizione ideologica di una sola persona. Uno scenario, quello del rifiuto del tampone, che andrebbe probabilmente considerato e normato in modo univoco all’interno del protocollo regionale dell’emergenza, che attualmente non contempla casi del genere e lascia un margine di discrezionalità ai dirigenti delle singole Asl e Aziende ospedaliere, lasciati di fronte a un vuoto normativo che rischia di paralizzare ulteriormente il sistema dell’emergenza in un settore delicatissimo come quello della scuola. E se nel Perugino, in caso di un tampone mancante all’interno di una scolaresca, sembra essere quello di disporre l’isolamento domiciliare fiduciario solo per chi non si è sottoposto al test, l’interpretazione data dalla Asl Umbria 2 è più prudenziale. A spiegarlo alle famiglie, nel caso di Spoleto, è stato il direttore del dipartimento Igiene e prevenzione, dottor Marco Facincani: «È evidente – ha scritto – che non avendo il risultato del tampone negativo/positivo non può essere confermato lo scenario A (gruppo classe negativo, si può tornare a scuola) e non si può escludere lo scenario B (all’esito positivo anche di un solo tampone, tutti gli alunni dovranno ritenersi in isolamento domiciliare fiduciario fino al 29/5, data del secondo tampone)». In poche parole: nel dubbio, un tampone non effettuato viene considerato come positivo. «Io non posso sapere il motivo per cui un bambino non viene accompagnato al drive through: a volte – spiega il dottor Facincani - è accaduto perché la famiglia ha avuto un impedimento, magari non è arrivata a mail. Disguidi di questo genere si sono verificati, interessando anche più bambini di una classe, ma si sono sempre risolti nel giro di 24 ore. Fortunatamente anche questo caso si è risolto, ma io non posso sapere quali sono i motivi che spingono una famiglia a non presentarsi e, ripeto, finora non è mai accaduto che qualcuno non abbia portato i figli – secondo quanto è stato ipotizzato - per partito preso. Noi dobbiamo attenerci a un protocollo, per il quale anche il risultato indeterminato di un tampone blocca in isolamento l’intera classe finché non viene ripetuto».

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