Virus, chiuse due sezioni d'infanzia
per la reazione alla seconda dose

Virus, chiuse due sezioni d'infanzia per la reazione alla seconda dose
di Fabio Nucci
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Martedì 25 Maggio 2021, 08:36 - Ultimo aggiornamento: 14:49

PERUGIA Chiuso per vaccino. Succede anche questo in tempo di Covid, col personale di due scuole dell’infanzia alle prese coi postumi della seconda dose di antidoto tanto da dover chiudere due sezioni. Intanto un altro week end di vaccinazioni è trascorso con oltre 12mila dosi iniettate tra sabato e domenica, secondo il dashboard regionale, altre 3.500 ieri in mezza giornata secondo l’aggiornamento del portale governativo. Lunghe code e frequenti richiami a mantenere il distanziamento in alcuni hub vaccinali, mentre online è iniziata la corsa alla vaccinazione per i quarantenni, in centinaia alle prese con le preadesioni già dopo mezzanotte.
L’incognita reazioni al farmaco vaccinale ha preso in contropiede due scuole dell’infanzia comunali di Perugia, Il Flauto Magico e il Tiglio. Gli effetti collaterali del richiamo hanno costretto a casa, alle prese con febbre e pressione alta, 5 docenti; le famiglie, tramite i rappresentanti di classe, sono state avvisate della chiusura di due sezioni solo ieri mattina. «Alle 7,16 la scuola ha comunicato che le maestre di sezione non sarebbero state in classe», ha raccontato un genitore. «La ragione è che tutto il corpo docente della scuola ha fatto il vaccino domenica e lunedì ha manifestato reazioni». In serata, il Comune ha chiarito che oggi entrambe le sezioni saranno riaperte e che l’attività didattica riprenderà o con le stesse maestre, le cui condizioni nel frattempo sono migliorate, o con le supplenti nel frattempo nominate. «Le insegnanti hanno avvisato l’ente ieri mattina presto – fanno sapere dal Comune – ma trovare sostituti ieri mattina stesso è stato impossibile».
Sempre nel capoluogo, altra giornata campale al punto vaccinale Ponte D’Oddi con centinaia di persone in coda. Non tanto per inefficienze dei team vaccinali (le operazioni all’interno avvengono in modo lineare e veloce) quanto perché la maggioranza degli assistiti si presenta con un’ora e anche più di anticipo rispetto all’orario comunicato tramite sms. E l’ingorgo, anche di auto, è inevitabile. Quando poi si creano sovrapposizioni per disguidi telematici, nel piazzale ci sono stati momenti nei quali si sono ritrovate oltre 500 persone. In serata la Regione ha chiarito come negli ultimi giorni l’attività dei punti vaccinali sia stata fortemente incrementata. “Questo nel rispetto dei parametri nazionali che stabiliscono il numero di somministrazioni giornaliere da effettuare. Pertanto, per evitare disagi e code fuori dai centri vaccinali, si pregano i cittadini di rispettare l’orario indicato sulla prenotazione e a non presentarsi nei punti vaccinali con largo anticipo». Un altro nodo riguarda l’allungamento dei tempi per il richiamo, con la Regione che ha invitato chi ha ricevuto il messaggio che sposta a 42 giorni tale data (per Pfizer e Moderna), “di attenersi al piano vaccinale predisposto”, spiegando che eventuali cambiamenti sono possibili “per motivi strettamente sanitari” e un link al riguardo sarà attivato dalle 20 di oggi, sul portale emergenzacoronavirus.regione.umbria.it. “Invitiamo gli assistiti a non andare di persone nei punti vaccinali”.
La settimana è iniziata all’insegna delle preadesioni dei quarantenni, con 1.751 in coda telematica già dopo la mezzanotte. Considerando categorie e fasce d’età prioritarie, alle 8 di ieri mattina risultano 196.516 prenotati, assistiti che sanno già data, ora e luogo dove sottoporsi alla profilassi. Nel fine settimana, in 12.124 hanno ricevuto una dose, coi numeri maggiori, domenica, collezionati dagli over 80 (quasi 3.500 richiami), personale scolastico (675) e sessantenni (382 prime dosi). Tenendo conto delle somministrazioni effettuate ieri (3.468 in metà giornata), la fascia 60-69 è arrivata al 38,5% di copertura per la prima dose, del 20,6% per la seconda.
Quanto ai contagi, ieri solo 10 nuovi casi, dato più basso per un post-giorno di festa dal 21 settembre (5 casi). Si contano però due decessi, a Città di Castello e Panicale. Tre i comuni da zona rossa, Umbertide, Monteleone d’Orvieto e Scheggino; 21 quelli tornati Covid free


 

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