Sia chiaro, la sostituzione non è una concessione che fa il Comune, ma una norma che va rispettata. Leggi e numeri a parte, il punto è un altro. La passata amministrazione è stata duramente criticata perché nel giro di pochi anni ha abbattuto centinaia di piante, a torto o a ragione è stato uno degli scontri più duri, finito addirittura in Procura, tra Comune e associazioni ambientaliste. Nonostante il ribaltone politico, a Palazzo Spada la motosega non passa mai di moda. L’assessore all’ambiente, Benedetta Salvati, ha spiegato che i pini saranno tagliati perché le radici sollevano l’asfalto. Effettivamente qualche gobba lungo via Alfonsine si vede, ma è nulla in confronto alle montagne russe che automobilisti, ciclisti e centauri sono costretti a fare in numerose altre vie della città, come via Di Vittorio tanto per citare l’esempio più vicino a via Alfonsine, dove l'asfalto, per giunta, è stato rifatto di recente.
Garantire la sicurezza è salvare gli alberi è una cosa si può fare, volendo. L’esempio virtuoso è quello fatto nel 2009 in viale VIII Marzo, sempre a Terni, dove i pini sono stati salvati e la strada è stata spianata come un tavolo da biliardo. E’ di poche settimane fa invece il salvataggio del pino in Largo Villa Glori, con tanto di mega fioriera realizzata per contenere le radici. Ecco perché via Alfonsine diventa un caso. Se è pur vero che l’attuale amministrazione si è trovata a subire gli effetti di progetto approvato dalla passata Giunta, è altrettanto vero che il Comune poteva da subito dare un segno tangibile di discontinuità, salvando i pini. Occasione persa.
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