Terni, nonna Luciana Bartolucci (92 anni): «Così ho incastrato i truffatori che volevano rubarmi 4mila euro»

L'appello alle donne: "Quando vi chiamano parenti che chiedono soldi per non essere arrestati, nel dubbio chiamate subito le forze dell’ordine"

Terni, nonna Luciana Bartolucci (92 anni): «Così ho incastrato i truffatori che volevamo rubarmi 4mila euro»
di Nicoletta Gigli
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Giovedì 21 Settembre 2023, 07:40 - Ultimo aggiornamento: 14:51

TERNI - «Voglio fare un appello a tutte le persone della mia età ma anche più giovani. Quando vi chiamano parenti che chiedono soldi per non essere arrestati, nel dubbio chiamate subito le forze dell’ordine. Se poi la telefonata è davvero partita da un vostro parente non fa nulla. Meglio un falso allarme che rischiare di finire nelle grinfie di questa gente».

Luciana Bartolucci, 92 anni divinamente portati, accetta di raccontare come è riuscita a far bloccare dalla polizia due aspiranti truffatori che avevano progettato di spillarle 4mila euro.

Lei, spoletina che vive a Prisciano da 70 anni, sabato mattina ha fiutato l’inganno e ha preso anche in giro chi era all’altro capo del telefono.

La prima telefonata al fisso da un numero sconosciuto arriva alle 11 e 59.

Luciana la racconta con una serie di particolari e la lucidità di chi la sa lunga.

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«Nonna sono io - mi sento dire - ma la voce è molto rauca e non assomiglia a quella di mio nipote che vive a Roma. Giulio che hai fatto, perché parli così? Lui mi risponde che ha fatto il tampone per il covid ma io - racconta Luciana - sono convinta che non sia mio nipote. So che il sabato suo figlio, che ha 3 anni, sta a casa perché l’asilo è chiuso e allora chiedo a bruciapelo se Enea sia all’asilo. Alla risposta affermativa capisco tutto e la conversazione si interrompe».

Nel giro di un quarto d’ora arrivano altre tre chiamate ma lei ha già avvisato la polizia.

«Nonna, tra me e mamma abbiamo accumulato 4mila euro di debiti per le bollette non pagate, se non dai subito questi soldi all’impiegato delle poste che arriva a casa tua mi arrestano» dice il finto Giulio. Ma Luciana, visto che purtroppo sua nuora è deceduta, a questo punto non ha più dubbi.

Decide però di prendersi gioco lei dell’aspirante truffatore: «Giù mi sono rotta le scatole, sempre con questi soldi…. Sai che ti dico? Se vai in carcere almeno mangi gratis».

 

Tra una telefonata e l’altra i due aspiranti truffatori, dopo aver chiesto alla 92enne che nome ci sia scritto sul campanello di casa, arrivano finalmente a Prisciano.

Non immaginano che la simpatica e arzilla nonnina ha già preparato per loro un bel pacco: «Hanno parcheggiato sul piazzale - racconta lei ridendo - ma c’erano già i poliziotti e lo sa che cosa hanno detto quei due? Hanno detto che stavano lì perché volevano vedere gli allenamenti della Ternana, come se lo stadio fosse vicino. E’ roba da matti».

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I due aspiranti truffatori vengono portati in questura dai poliziotti. Hanno 20 e 21 anni, sono napoletani e disoccupati e hanno diversi precedenti penali: il 21enne per resistenza a pubblico ufficiale, il ventenne per truffe ai danni di anziani. Per arrivare a Prisciano e portar via, almeno speravano, 4mila a Luciana, hanno preso un’auto a noleggio.

Per loro un foglio di via a testa con divieto di ritorno nel comune di Terni per tre anni.

Luciana si rivolge alle donne, anziane e non: «Non fatevi fregare, chiamate le forze dell’ordine quando vi telefonano sconosciuti. Se poi non si tratta di truffatori avrete solo perso un minuto di tempo per chiedere aiuto a polizia o carabinieri».

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