Terni, il Messaggero a casa tua: l'edicola di Cospea in prima fila

Giuseppe Scoccione edicola quartiere Cospea Terni
di Alberto Favilla
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Lunedì 27 Aprile 2020, 18:38 - Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 10:39


Il Messaggero a domicilio. E’ l’idea di un gruppo di edicolanti ternani per rispondere ad una richiesta della comunità. Tra questi c’è Giuseppe Scoccione, 51 anni, ternano, «risiedo al quartiere San Valentino» che ha l’edicola, da ormai 23 anni, in via Marzabotto, al quartiere Cospea.
«Ho aderito a questa iniziativa per stare vicino ai tanti anziani del quartiere che erano abituati tutte le mattine ad uscire da casa e a venire a prendere "Il Messaggero" alla mia edicola - spiega Giuseppe Scoccione - mi sono organizzato con mio figlio che , a seconda delle richieste, fa il giro del quartiere e consegna a domicilio il quotidiano». Un' edicola storica quella di via Marzabotto. Aperta nel lontano 1985 è diventata nel corso degli anni un punto di riferimento della zona. «Conosco bene il quartiere Cospea e si tratta di tutta gente per bene. Ormai con tanti c'è un rapporto di vera amicizia - continua Giuseppe - noi abbiamo sempre messo al centro del nostro lavoro la gentilezza e la cordialità. I riscontri sono stati sempre positivi. In questo triste momento devo dire che noi lavoriamo abbastanza. I ternani poi non rinunciano al Messaggero, lo storico giornale della città dell'acciaio»
Giuseppe Scoccione, che è sposato con la signora Rossana e ha due figli, Mattia di 22 anni e Sofia di 18 anni, svolge il suo lavoro con grande passione e amore. «Riviste, fumetti, giochi per bambini e ricariche telefoniche si possono trovare nella nostra edicola - conclude - insomma cerchiamo di rispondere alle esigenze della gente del quartiere. Speriamo che presto si torni a vivere tranquilli e che tutti possano tornare ad uscire rispettando, comunque, le regole. Per un po' dovremo soffrire. A distanza ma vicini»..   
E proprio per la sua esperienza e professionalità ha deciso prima di restare aperto e, successivamente, anche di aderire alla richiesta di consegnare il Messaggero a casa. Sono, infatti, le persone più fragili quelle che non possono uscire e l'edicola resta, anche in questi tempi così difficili, un punto di riferimento per il quartiere e per i clienti. 

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