Terni. Convenzione ospedali, Pace (Fdi) frena:
si tratta solo di una bozza. Ma la preoccupazione resta

Terni. Convenzione ospedali, Pace (Fdi) frena: si tratta solo di una bozza. Ma la preoccupazione resta
di Umberto Giangiuli
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Mercoledì 1 Marzo 2023, 14:10 - Ultimo aggiornamento: 14:12

Sembra in frenata l’accordo tra Regione e università sull’assetto delle aziende ospedaliere, anche dopo la protesta del personale sanitario attraverso le organizzazioni sindacali. A gettare acqua sul fuoco alla “rivolta” la consigliera presidente delle terza commissione regionale della sanità Eleonora Pace: «Quella che si conosce è soltanto una bozza della convenzione e del riassetto sanitario delle aziende umbre. Siamo soltanto nella fase iniziale, stiano tranquilli i sindacati di categoria, andremo a confrontarci con loro, con le istituzioni, medici di ogni ordine, capi dipartimento, primari e anche con i direttori generali. Soltanto allora- conclude- la Regione farà conoscerà la convenzione con l’Università. Non ci saranno conferenze stampa come si dice in giro sul tema ma un serrato confronto».  Thomas De Luca, anch’egli consigliere regionale di minoranza, però,  è di tutt’altro avviso: «Stanno lavorando per un’azienda unica con sede a Perugia, vuole significare che l’ospedale di Terni perderà la sua attrattività, diventerà in pratica una succursale con tutti i danni connessi. Tra questi- conclude- anche la perdita di pazienti proveniente da altre regioni. Insomma un disastro, con gli apicali ospedalieri che cercano una collocazione migliore». L’altro consigliere di maggioranza in regione Daniele Carissimi ricalca in sostanza il pensiero delle Pace «tutto questo can can si fa su di uno stralcio di bozza che dovrà essere discussa con tutti i soggetti. Nulla è ancora deciso - riprende – si tratta soltanto di  vittimismo su una convenzione che non esiste». «Non è proprio così- sostiene Valentina Porfidi responsabile della Cgil per la sanità: «Da sempre come maggiore sindacato in ospedale eravamo contrari alla convenzione tra Regione e Università. Ritenevamo e lo riteniamo ancora di più in questo momento, che la convenzione sia un duro colpo per l’ospedale di Terni. In sostanza- tende a precisare- si intende arrivare ad un‘unica azienda ospedaliera, con un forte sbilanciamento tra i  professionisti universitari e quelli ospedalieri». «Riteniamo che il comportamento della Regione sulla convenzione sia stato sbagliato fin dall’inizio- sostiene Carlo Vernelli segretario aziendale della Cisl medici- prima di riempire le “scatole” bisognava pensare al personale che si può utilizzare: quanti medici ci sono, quanti infermieri, tecnici ed altri, soltanto allora si sarebbe potuto cominciare a pensare ad una regolamentazione delle due aziende ospedaliere. Noi come sindacato- prosegue- pensiamo che ci debbano essere due aziende e due università, in modo che l’ospedale di Terni abbia la possibilità di potersi aggregare con altre anche fuori dall’Umbria». Sandro Peciarolo commissario Uil della sanità è fiducioso per un confronto con la Regione. «Per adesso siamo preoccupati- afferma- di quello che si legge. Non abbiamo nulla di ufficiale, se effettivamente ci  dovrebbero essere questi accorpamenti delle strutture complesse, a rimetterci sarebbe il Santa Maria con il depotenziamento di alcuni importanti servizi a discapito degli utenti».

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