Sanità, ecco la convenzione tra Regione e Università
Cardiochirurgia a Perugia, Neurochirurgia a Terni

Sanità, ecco la convenzione tra Regione e Università Cardiochirurgia a Perugia, Neurochirurgia a Terni
di Corso Viola di Campalto
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Lunedì 27 Febbraio 2023, 10:09 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 16:22
PERUGIA Una convenzione attesa da oltre dieci anni quella tra l'Università e la Regione che dovrà integrare i rapporti per una migliore gestione delle aziende ospedaliere di Perugia e di Terni, ispirata ad una divisione dei primariati tra l'ateneo e gli ospedalieri, con l'obiettivo di eliminare doppioni, sprechi e disservizi. La nuova convenzione insieme al piano sanitario e al turno over dei direttori generali rappresenta un passo importante per ripartire di slancio dopo la pandemia con punti irrinunciabili come quelli della "equità di accesso all'assistenza sanitaria, il superamento di inutili e dannose competizioni e duplicazioni di attività, l'effettiva organizzazione a rete che integri gli ospedali di Perugia e Terni con gli ospedali di territorio, la mappatura dei bisogni assistenziali". Per ora è tutto sulla carta  e la Regione ha dato il via ad un confronto con le parti in causa prima della firma.
Così, per quanto riguarda il dipartimento di Medicina tra Perugia e Terni, quattordici unità operative complesse diventerebbero universitarie e quattro ospedaliere. Nell'ambito chirurgico, invece, saranno tredici le unità operative complesse totali: di cui otto universitarie e cinque ospedaliere. A Terni il rapporto sarà di 3 a 2 sempre a favore degli universitari, stessa proporzione a Perugia. Altra novità, il dipartimento Cardio-toraco-vascolare che diventa interaziendale ed avrà la sede a Perugia, mentre Terni verrebbe a perdere l'unità operativa complessa di Cardiochirurgia, che verrebbe declassata a struttura semplice sotto l'egida della Cardiochirurgia di Perugia la quale, a sua volta, sarebbe dotata anche di un'unità operativa complessa.
Visionando il protocollo, presentato in tutta la sua interezza pochi giorni fa alle parti in causa, Terni avrà otto strutture complesse ospedaliere in meno, eliminati i centri di riferimento per l'alta specialità come quelli di Cardiochirurgia, Chirurgia della mano e Chirurgia maxillo-facciale. Inoltre, sempre all'ospedale Santa Maria di Terni le unità operative complesse ospedaliere di Endocrinologia, Diabetologia diventerebbero un'unica unità operativa complessa universitaria di endocrinologia e malattie del metabolismo. Gastroenterologia diventerebbe universitaria, mentre attualmente è ospedaliera. Non solo, a Terni ci sarebbero due medicine interne, e nessuna ospedaliera. Gastroenterologia a Terni prevede l'Endoscopia accorpata, mentre a Perugia faranno un'unità operativa complessa di Endoscopia interventistica separata dall'unità operativa complessa di Gastroenterologia, anche questa universitaria. Sempre al Santa Maria, l'Ortopedia diventerà universitaria mentre come detto sono destinate a scomparire l'unità operativa complessa di Chirurgia maxillo-facciale, l'unità operativa complessa di Chirurgia della mano, fino ad oggi centro di riferimento regionale. Nel nuovo assetto, il Dipartimento materno infantile diventa interaziendale, con sei unità operative complesse a Perugia e due a Terni, mentre Oncologia non subisce grossi scossoni ma verrà verosimilmente sostituito l'attuale facente funzione dell'Oncoematologia ternana ospedaliero, il dottore Angelo Genua, con un primario universitario.
Buone notizie per la Neurochirurgia dell'azienda ospedaliera di Terni che diventa centro interaziendale a valenza regionale con il primario Carlo Conti. Ma Terni, pur dotata della Neurochirurgia regionale, viene a perdere la Neuro radiologia, che verrebbe declassata da struttura complessa a struttura semplice. C'è così il rischio teorico che un paziente debba effettuare esami di diagnostica neuroradiologica a Perugia per poi essere operato a Terni. Quello che salta agli occhi, tra le righe della convenzione, è sicuramente la distribuzione dei centri di riferimento regionali: dei quindici presenti a Terni, solo quello della Chirurgia della mano dovrebbe essere soppresso.
La presidente della Regione Donatella Tesei parla di passo decisivo per la sanità umbra: «La necessaria riforma dei due ospedali è possibile soltanto tramite la convenzione con l'università - ha detto - la Regione continuerà a occuparsi della gestione economico-finanziaria delle aziende, presidiando il fondo sanitario regionale come d'obbligo, e la convenzione non costerà alla regione un solo euro in più rispetto al recente passato».
 
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