Primari, Terni fa quadrato per difendere l'ospedale: «Garantire l'autonomia»

La battaglia per la tutela della sanità ternana

Primari, Terni fa quadrato per difendere l'ospedale: «Garantire l'autonomia»
di Sergio Capotosti
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Giovedì 4 Gennaio 2024, 09:00

LA VICENDA

Università, Regione e ora il Comune. Tutti chiamati in causa per sciogliere il nodo autonomia, dopo il via libera alla nuova mappa della sanità regionale destinata a cambiare i rapporti di forza in corsia tra universitari e ospedalieri, una volta che la Convenzione tra Ateneo e Palazzo Donini sarà approvata. Politica e medici vanno in pressing sulle Istituzioni per fare quadrato intorno al Santa Maria per evitare che lo squilibrio regionale in questo caso passi per il primato degli universitari (di casa a Perugia) sugli ospedalieri.

«Il rettore venga a riferire la posizione dell'Ateneo», aveva detto il M5S con il consigliere Claudio Fiorelli, carido-anestesista all'ospedale di Terni. «La Regione chiarisca i criteri che saranno adottati per la scelta dei primariati», il monito di Marco Coccetta, segretario umbro della Confederazione italiana dei dirigenti e delle alte professionalità. Ora viene chiamato in causa anche il Comune. «Chiedo al sindaco - dice il consigliere comunale di Forza Italia, Francesco Maria Ferranti - di adoperarsi ed interloquire con Università, direttore generale dell'azienda ospedaliera e presidente della Regione affinché la Convenzione tra l'azienda ospedaliera di Terni e l'Università di Perugia sia basata su un corretto equilibrio tra primari ospedalieri e universitari, un equilibrio che - aggiunge Ferranti deve tenere conto dell'efficacia, della produttività e della qualità dei vari reparti e del livello dei servizi offerti agli utenti aldilà dell'appartenenza all'ambito ospedaliero o universitario dei primari».
Una posizione, quella espressa da Ferranti, che segue un sentiero già tracciato nei giorni scorsi sul Messaggero da Fiorelli prima e da Coccetta poi. Il focus è tutto sul rapporto tra universitari e ospedalieri che cambierà con l'approvazione della Convenzione tra Regione e Università per la gestione delle due aziende ospedaliere dell'Umbria. «I criteri per assegnare i primariati non possono essere solo quello dei titoli accademici», il monito del segretario Coccetta che ieri è tornato a ribadire con più forza che «Cardiochirurigia a Terni non si tocca», rispetto ai tagli dei reparti che potrebbero interessare il Santa Maria ma di cui ancora non si conoscono i dettagli.
Resta centrale il tema Convenzione. «Superato l'idea di una unica azienda regionale, ora per Terni l'attenzione massima deve essere concentrata sullo sviluppo di questo Convenzione. Può anche starci che la Convenzione sia unica, ma deve tenere in considerazione le rispettive autonomie delle due aziende, dei loro dipartimenti e delle loro strutture», la posizione di Stefano Fatale, coordinatore di Forza Italia di Terni, e di Valerio Mecarelli dipartimento sanità di FI.

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