Terni, in biblioteca si racconta la storia dell'Umbria meridionale

cinque appuntamenti organizzati dal gruppo archeologico del dopolavoro ferroviario

Terni, in biblioteca si racconta la storia dell'Umbria meridionale
di Lucilla Piccioni
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Lunedì 4 Dicembre 2023, 13:19 - Ultimo aggiornamento: 19:06

Proseguono gli appuntamenti del Gruppo archeologico del dopolavoro ferroviario sull’archeologia e la storia dell’Umbria meridionale. Il tema di questa stagione, con le prime cinque conferenze, si concentrerà sul territorio durante il primo millennio a.C., periodo in cui prendono forma archeologica le compagini etniche italiche. Il terzo relatore sarà Dario Monti, archeologo, ricercatore presso l’Università di Lovanio in Belgio, che con la sua relazione “I Sabini del Nera: società e contatti prima della conquista romana”, spiegherà come la realtà ternana dei Naharki era fortemente connessa con le zone limitrofe montane dei Sabini di Norcia, Cascia e Monteleone di Spoleto. Appuntamento il 4 dicembre alle 17 in bct. Questi odierni territori, infatti, facevano parte in antico della Sabina interna, cuore montuoso dell’Italia centrale, a cavallo tra le moderne regioni di Lazio, Umbria e Marche.

«Se fino a relativamente poco tempo fa le nostre conoscenze della Sabina interna di età preromana erano legate alla narrazione delle fonti storiche antiche e a pochi, seppur eccezionali, rinvenimenti, oggi è possibile proporre un quadro decisamente più coerente ed articolato.

Un quadro che mostra la grande dinamicità delle comunità locali sabine, l’articolazione dei contatti da queste intrattenuti con i territori circostanti, tra cui Terni e la confinante valle del Nera e, in generale, l’importanza di queste zone appenniniche nel panorama dell’Italia centrale antica anche in relazione al mondo preromano adriatico. Prendendo in esame la documentazione archeologica proveniente dagli abitati, dalle aree funerarie e dai luoghi di culto, il relatore si addentrerà nella storia più antica, soprattutto dell’area

nursina, cercando di cogliere il caleidoscopio di legami con i comparti territoriali limitrofi, tra cui è bene rimarcarlo ancora una volta, i Naharki: quelli del Nera»spiegano gli organizzatori

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