L'intervista/ Nicola Pasini, Uilm: "Ast, ora la Regione si muova senza alibi"

Al centro Nicola Pasini
di Vanna Ugolini
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Mercoledì 20 Agosto 2014, 16:55 - Ultimo aggiornamento: 17:26
TERNI Ast, ancora tensione sul futuro delle acciaierie. Ieri l’operaio Andrea Maurelli, dopo 25 giorni, ha finito lo sciopero della fame. E in attesa dell’incontro del 4 settembre al Mise la preoccupazione sale. Nicola Pasini, segretario Uilm.



Quali sono le priorità del prossimo incontro? «In questa fase la priorita’ sarebbe convincere, chi rappresentera’ il Governo al tavolo, a non assumere atteggiamenti di mediazione rispetto agli attuali contenuti del piano industriale in quanto la discussione sul recupero costi, è basata su dati di bilancio non veritieri. E’ assurdo cercare di far quadrare i costi facendo leva solo sulla voce ”personale” che pesa un 4, 5 per cento sul bilancio e non lavorare sulla voce ”materie prime”, che pesano per l’80 per cento sul bilancio».



I vertici delle consociate dimezzati, demansionamenti, licenziamenti. Un terremoto in fabbrica. Quali pensa che siano i reali obiettivi?

«Gli atti che sono stati compiuti e si stanno compiendo sono perfettamente in linea con quello che dicevo prima. Si tiene un atteggiamento provocatorio per non farci discutere di cio’ che in realta’ servirebbe a questa Azienda per rimanere competitiva sul mercato internazionale».



Pensa sia possibile che questo atteggiamento nasconda la volontà di smontare il sito integrati e venderlo a pezzi per fare cassa? «Onestamente non lo so. E’ uno scenario che bisogna assolutamente scongiurare, ma sarà possibile solo attraverso una dimostrazione di autorevolezza del Governo».



Crede che le istituzioni abbiano fatto tutto quanto era in loro potere per tutelare il destino delle acciaierie?

Piu’ volte in questi travagliati 3 anni come sindacati abbiamo sollecitato che la cabina di regia attivata dalla Regione dell’Umbria si concentrasse piu’ sulle manovre in sede europea che sulla estemporaneita’ delle manovre in sede locale. Cosa che purtroppo non accadde. Il lavoro delle istituzioni è sotto gli occhi di tutti. Ora speriamo che la sintonia politica tra la nostra regione e il governo dia quel valore aggiunto all’esito della vertenza, facendo giustizia di tutti gli alibi del passato.



Quale pensa sia il destino migliore per le acciaierie?

«Ast puo’ continuare a svolgere un ruolo da protagonista se inserita in un contesto internazionale di produzioni di Acciai Speciali».