Bandecchi non cede: «Sul progetto Stadio e clinica, non mollerò mai: faccio solo l'interesse di Terni»

Bandecchi non cede: «Sul progetto Stadio e clinica, non mollerò mai: faccio solo l'interesse di Terni»
di Vanna Ugolini
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Venerdì 8 Luglio 2022, 10:23 - Ultimo aggiornamento: 9 Luglio, 07:20

Il telefono del presidente della Ternana, Stefano Bandecchi, squilla solo due volte. E' il giorno dopo l'incontro in Regione, in cui la Conferenza dei servizi ha preso in carico la valutazione del progetto che prevede la costruzione del nuovo stadio Liberati a patto che la Regione conceda anche la convenzione per una clinica privata con cui la Ternana intende coprire l'investimento. La Direzione sanità però non si è espressa, in attesa dei risultati del procedimento di Valutazione di impatto ambientale chiesto, a sorpresa, dalla regione.
 

Buonasera presidente, come valuta l'incontro in Regione sul suo progetto del nuovo stadio e della clinica? A caldo ha detto che non ci ha capito molto. E poi?

«Ieri si sono aperti i giochi, non mi aspettavo che decidessero subito. Come valuto l'incontro? Credo sia emersa la debolezza dei tecnici umbri che si sono rivolti a dei consulenti esterni e non hanno nemmeno messo in campo le competenze in materia legale che hanno in Regione come l'Avvocatura. I responsabili presenti della Sanità non hanno detto nulla. Noi siamo andati in Regione e chi rappresentava la sanità è stato silente. Poi c'è chi, in questo incontri ci ha visto del buono. Mi sottolineano che avrebbero potuto dirci di no subito e questo non è successo».
 

E' sotto gli occhi di tutti che questo progetto tocca molti interessi.

«A me questo non importa. Io ho cuore la rinascita di Terni, che da qualche parte deve partire. Io questo pensiero degli interessi non l'ho mai avuto. Ho solo l'obiettivo di sostenere Terni e di fare l'interesse dei ternani. Lo sa come funzionano le cose in Italia? Ti danno un obiettivo. Poi quando lo raggiungi lo spostano un po' più avanti. E se riesci a raggiungerlo di nuovo, lo spostano ancora più avanti. Io non mi stancherò di raggiungere questo obiettivo affatto, fino a quando Dio mi darà il respiro. Mi può fermare solo Lui».
 

Il progetto ha davanti un iter complicato e delicato e Perugia è città che non ama gli scontri frontali o, perlomeno, non ci è abituata.
«Io sto facendo le cose in maniera chiara e secondo la legge.

Stare dalla parte della legge mi rende tranquillo. Vuole sapere se ho paura della Massoneria, di cui si parla tanto?».

Dica.

«Stefano Bisi, che è alla guida del grande Oriente d'Italia lavora per me, per una mia testata giornalistica.  Ripeto, io voglio fare solo gli interessi dei ternani. Terni è una provincia che produce lavoro e ricchezza e deve essere valorizzata di più. Se fosse per me comincerei subito a fare un riequilibrio territoriale: perchè le due province devono avere un territorio diviso in maniera così squilibrata?».
 

In Regione mai come ora c'è una presenza di consiglieri e assessori regionali che sono stati eletti in provincia. La presenza dei ternani non manca, forse non sarebbe impossibile riuscire a raggiungere qualche obiettivo. Farebbe altro?
«Proporrei anche un ruolo maggiore di Terni come capoluogo. E magari una rotazione delle città a capoluogo di regione. A Terni non manca nulla per essere protagonista». (Forse qui scherza, ma non troppo).
Il prossimo incontro della Conferenza dei servizi è fissato per i primi di agosto, forse il 10.

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