Innocenzi (Cassero). Si pappa la Rivincita appena nata. Prima tornata-record e gli altri squadernati in tattiche e sogni. Mette la Giostra in ghiaccio con chirurgica ferocia e sorride con ghigno western: ragazzi, lasciatemi lavorare. Voto 10
Chicchini (Pugilli). Doveva spaccare il mondo, poi sembrava naufragato. Invece ha piazzato una rimonta da tosto che gli rimette dritto il mondo. Voto 8,5
Gubbini (Croce Bianca). Sta lì, ci prova, ma non azzanna. Anzi, arretra. Voto 7,5
Cordari (Badia). Riemerge con le partenze alla bersagliera per non far addormentare Agnesotta. Almeno ci mette un po’ di pepe. Voto 6,5
Diafaldi (Ammanniti). Sta ancora chiedendosi perché il dio Marte gli ha fatto vedere il primo anello della seconda e poi, da gran cattivone, ha spostato il braccio. Voto 5.
Scarponi (Spada). Padella come per l’anello di giugno, ma questa volta con una tornata in più e l’illusione di stare in gara. Per uno come lui vale zero e un bell’esame di coscienza. Voto 4
Antonelli (Giotti). Alla fine della prima sembrava avesse vinto la Champions. Appunto, sembrava. Voto 3
Raponi (Contrastanga). Infila un anello impossibile e poi sbraca su tutto. Il perfetto manuale di come non correre in Giostra e vivere infelici. Voto 2
Paci (Morlupo). In sella con la pubalgia per onor di firma. Il prof questa volta non si può giudicare. S.V.
Zannori (La Mora). La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo. E con lui ha fatto anche centro. S.V.
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