Il piano, proposto dall'Enpa, per il contenimento della popolazione di Myocastor Coypus - come si chiamano in gergo scientifico le nutrie - prevede la cattura e la sterilizzazione chirurgica direttamente degli esemplari direttamente nel parco, con utilizzo di un'ambulanza veterinaria dell'Ente nazionale per la protezione animali. Quindi, la loro identificazione con microchip, il reinserimento nel laghetto e un successivo monitoraggio del numero delle nutrie ogni due anni. Il progetto ha ottenuto il parere favorevole dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e della Regione.
«Si è reso necessario intervenire – ha spiegato il vicesindaco Barelli - perché il numero di nutrie presenti nel laghetto è andato aumentando in maniera eccessiva, data la prolificità di questo animale. Tuttavia, data la collaborazione dell’Enpa e l'accordo con la Regione dell’Umbria, a cui spetta la competenza in materia di fauna selvatica, si è ritenuto opportuno intervenire senza apportare danno o stress agli stessi animali».
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