«Palestra, liutaio, corsi e centro estivo
al distretto per far vivere corso Garibaldi»

«Palestra, liutaio, corsi e centro estivo al distretto per far vivere corso Garibaldi»
di Egle Priolo
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Mercoledì 3 Luglio 2013, 21:45 - Ultimo aggiornamento: 23:20
PERUGIA - La chiusura del distretto militare di corso Garibaldi sia un’occasione per migliorare la vita del quartiere e di tutta la citt. Per non far trasformare la zona in un Bronx, chiediamo al ministero di poter far sfruttare quei locali a tutte le associazioni di Perugia. Non ha perso tempo Perugia non è la capitale della droga, l’associazione nata da Facebook e diventata tra le più propositive e concrete della città. Così, a poche ore dal decreto che prevede, nell’ambito della riorganizzazione delle strutture militari sul territorio, la chiusura del distretto dal 15 luglio, Tommaso Morettini, presidente di Perugia non è la capitale della droga, ha già iniziato a muoversi «per chiedere al ministero della Difesa di far usufruire di quegli immensi spazi tutte le 30/40 associazioni che da tempo si impegnano per la città». Culturali, sportive, per anziani, stranieri o bambini: chiunque sia interessato può fare parte della cordata che vuole ottenere quei tre piani più seminterrato in mezzo a una delle zone più caratteristiche della città. Una proposta che, in qualche modo, era stata avanzata anche da Primo Tenca, presidente di Vivi il borgo, che potrebbe essere un ottimo partner, giocando praticamente in casa. «L’idea che vogliamo portare avanti - prosegue Morettini - è quella di un contenitore culturale in cui possano trovare spazio tutte quelle attività delle varie associazioni che ora non hanno una giusta location. Vorremmo, comunque, che il Comune di Perugia fosse il capofila di questo progetto: all’amministrazione la cabina di regia, a noi e a chi ci crederà l’organizzazione delle attività. Qualche idea? Ricollocare, per esempio, la bottega del liutaio al distretto per recuperare una tradizione e magari preservare così gli antichi mestieri da raccontare ai bambini. Ci si può realizzare un centro estivo, come organizzare corsi di lingua per stranieri o anziani. Insomma, in quei locali si può fare di tutto, basta volerlo». «E basta soprattutto - chiude il presidente di Perugia non è la capitale della droga - che non succeda quello che è avvenuto in piazza Partigiani. E che quella zona non diventi un Bronx».
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