L’impulso alla modifica era passato attraverso il dibattito nella commissione in Regione, dopo la richiesta del Comune di Perugia proprio in riferimento a “Perugia 1416” e alla possibilità di accedere a contributi ministeriali soltanto attraverso l’iscrizione nell’elenco delle manifestazioni storiche. Ma è arrivato lo stop in aula. I dem perugini Giacomo Leonelli e Carla
Casciari hanno chiesto di discutere le ricadute della manifestazione, presa di posizione simile anche dall’assessore regionale alla cultura Fernanda Cecchini: «Cambiare la legge rischia di costituire un precedente sfruttabile anche da altre manifestazioni». I 5 Stelle, invece, hanno rimarcato come la modifica avrebbe introdotto criteri di valutazione troppo soggettivi. Quindi niente da fare, almeno per ora. «La bocciatura della proposta di modifica è grave - attacca Claudio Ricci - la proposta nasceva per includere feste storiche rilevanti: “Perugia 1416’” (già tre edizioni svolte), ma anche altre realtà emergenti in diversi luoghi dell’Umbria, molto interessanti, come il “Palio del Cupolone” di Santa Maria degli Angeli». «Nessuna preclusione - spiega Leonelli - la prova muscolare del centro-destra ha reso inaccoglibile la proposta, volevamo semplicemente conoscere dati riguardanti l’indotto della manifestazione».
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