«L’adozione dell’opzione del lotto unico risulta ragionevole - si legge nella sentenza della Sezione Quinta del Consiglio di Stato pubblicata ieri - in particolare, perché la commessa riveste carattere unitario, in quanto sia il servizio di gestione e controllo sia il servizio complementare di pulizia hanno ad oggetto le medesime aree di parcheggio e i medesimi impianti di risalita», tanto più che «si tratta di servizi che rispondono alla medesima finalità di garantire il corretto funzionamento e la migliore fruibilità del sistema integrato composto da parcheggi e impianti di mobilità alternativa» e che le «attività prestazionali oggetto dei suddetti servizi non esigono specializzazioni, né qualifiche particolari che impongano, giustificano o rendano anche solo opportuna una suddivisione in lotti».
Ha evidenziato poi che la motivazione relativa all’accorpamento dei servizi oggetto di affidamento risulta «puntualmente enunciata» dall’amministrazione comunale nella delibera di Giunta 322 del 27 dicembre 2016 di approvazione del capitolato d’oneri, con «motivazione ampia e condivisibile».
I COMMENTI «La decisione risulta ampiamente satisfattiva perché ha accolto in pieno le nostre difese – afferma l'avvocato Lietta Calzoni che ha assistito il Comune in giudizio - riconoscendo la totale legittimità e correttezza della disciplina di gara congegnata dal Comune di Orvieto». «Una sentenza - dichiara l’assessore alla Mobilità, Andrea Vincenti - che liquida in via definitiva ogni dubbio circa la correttezza dell’operato del Comune. Abbiamo sempre creduto con fermezza nella necessità di tenere aperti il più possibile gli impianti di mobilità alternativa, in particolare gli ascensori del parcheggio di Campo della Fiera, e grazie all’impegno del personale comunale siamo riusciti a raggiungere il risultato attraverso la procedura più rispondente alle necessità dell’ente, come anche il Consiglio di Stato ha riconosciuto»
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