Orvietana Calcio, ancora tre giornate, poi riposo e poi si pensa al futuro, Arcipreti: «La serie D non deve spaventare»

Orvietana Calcio, ancora tre giornate, poi riposo e poi si pensa al futuro, Arcipreti: «La serie D non deve spaventare»
di Monica Riccio
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Giovedì 21 Aprile 2022, 08:57

Ancora tre giornate di campionato da giocare, poi un po' di meritato riposo per tutti e poi si deciderà sul futuro. E' questa in linea di massima l'agenda a breve dell'Orvietana Calcio che da domenica è neo promossa in serie D.

«La nostra una stagione straordinaria, forse irripetibile, in cui tutto ha funzionato alla perfezione – le parole di Alvaro Arcipreti, direttore generale dell'Orvietana, cercano di riassumere questi mesi di campionato – abbiamo cominciato in estate, scettici, poco convinti, e in netto ritardo rispetto alle altre squadre. Poi ci siamo caricati, ci siamo detti che potevamo fare un buon campionato e piano piano è cresciuta la voglia di fare bene, il gruppo è nato, cresciuto e diventato una squadra vincente».

Un cammino quello dell'Orvietana su cui nessuno avrebbe scommesso un centesimo a settembre: «Ci hanno sottovalutato tutti – spiega l'esperto Arcipreti, lui che di calcio ne sa molto e bene – quei 5 o 6 giocatori che abbiamo preso non erano conosciuti – spiega – per cui probabilmente le altre squadre li hanno sottovalutato e così con le prime vittorie abbiamo spiazzato tutti. E lo abbiamo fatto con un cammino costante – ammette – le vittorie ci hanno dato morale e il morale ci ha aiutato a vincere. Devo dire che segreti particolari non ce ne sono: se proprio vogliamo riassumere c'è la mia esperienza, ci sono scelte risultate vincenti, c'è il merito che va condiviso con tutto lo staff, c'è che i giocatori nuovi si sono subiti uniti agli altri creando un gruppo formidabile, c'è un allenatore, Ciccone, che ha saputo gestire campionato, gruppo, problemi e gioie, insomma tutto ha funzionato e non da ultimo c'è un presidente, Roberto Biagioli, che non ha mai fatto “invasioni” nei nostri ruoli, ci ha lasciato ognuno lavorare nel proprio ambito, e questo non è scontato dappertutto, anzi. Adesso andremo a terminare il campionato, se verrà il record di punti bene, se no è lo stesso, ora – dice – ci godiamo questo nostro trionfo poi torneremo allo stesso tavolino di un anno fa e vedremo di progettare il futuro. Per quanto mi riguarda ho con l'Orvietana un rapporto di grande stima e schiettezza, reciproca, ci guarderemo negli occhi, non ci deve spaventare la serie D.»

Una serie D conquistata con tre turni di anticipo e grazie a un gruppo che in Gianfranco Ciccone ha trovato un proprio solido punto di riferimento tecnico ma non solo: «E' vero che l'allenatore è al centro – dice – ma al centro di una famiglia, quella dell'Orvietana che in questa stagione ci ha supportato in ogni modo. Siamo stati bravi a isolarci quando era necessario, a remare tutti nella stessa direzione, a iniziare bene e con il morale alto, a risollevarci tutti insieme quando le cose non erano perfette. Non abbiamo mai mollato, siamo stati sempre sul pezzo, un gruppo in cui non c'è mai stato un solista, non abbiamo infatti un bomber che ha fatto 25 reti ma 14 giocatori che hanno segnato praticamente tutti, una famiglia, un spogliatoio dove non c'erano note stonate, al massimo - scherza - il martedì c'era la pizza, insomma chi mi conosce sa che ho un carattere particolare ma credo che proprio il mio carattere, con tutti i miei pregi e i miei difetti, mi abbia portato fin qui. E non si molla neanche ora. Abbiamo tre gare da onorare, al poi ci penseremo poi».

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