Terni, nuovo ospedale: fermato il progetto

Il Rup ha bocciato il project financing progettato dall'ex dg Pasquale Chiarelli

Terni, nuovo ospedale: fermato il progetto
di Vanna Ugolini
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Domenica 18 Giugno 2023, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 12:43

Doccia gelata sul progetto per il nuovo ospedale di Terni. Il Rup, vale a dire l'ufficio che svolge tutti i compiti relativi alla programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione dei contratti, ha dichiarato «non fattibile» il progetto per il nuovo Santa Maria, che era stato presentato dopo una lunghissima fase di progettazione affidata al precedente direttore sanitario Pasquale Chiarelli, dalla Regione. Uno stop dolorosissimo per una città che ha un ospedale vecchio di cinquant'anni e per una provincia che ha gli ospedali più fatiscenti in assoluto di tutta la regione: anche i comuni di Narni e Amelia, infatti, aspettano da quarant'anni una nuova struttura sempre promessa e mai realizzata.

Una ulteriore beffa se si pensa che, quattro settimane fa, è stata deposta la prima pietra per il nuovo ospedale di Cascia e alle tante promesse e alle tante rassicurazioni che erano state fatte dalla politica. Lo stop del Rup non è una bocciatura totale: nel dispositivo notificato sia al direttore generale Andrea Casciari sia ai proponenti è specificato, secondo quanto si è appreso, che non ci sarebbero le condizioni per procedere, a meno che non siano superate una serie di criticità che il Rup elenca e che sarebbero di tipo finanziario. In sostanza, sempre stando a quanto si è appreso, l'Azienda ospedaliera non avrebbe abbastanza fondi per sostenere il progetto. D'altra parte, sin dall'inizio, quando la Regione affidò al dg Chiarelli il timone per la progettazione del nuovo ospedale, erano state molte le voci critiche che si erano alzate contro questa procedura: tutti gli altri ospedali, infatti, sono stati progettati e finanziati con fondi regionali e nazionali.

E se sul servante della struttura Terni incassa l'ennesimo ko, non va meglio nemmeno per quanto riguarda il personale.
La delibera di un avviso di selezione dell'azienda ospedaliera di Perugia per il conferimento dell'incarico quinquennale di primario della struttura complessa di cardiochirurgia, è un'altra doccia gelata sull'ospedale. Nonostante le promesse sulla carta, che, nell'accordo tra Regione e università, privilegerebbero il reparto di Cardiochirurgia di Terni - reparto di assoluta eccellenza e che attira pazienti anche da fuori regione - si va, invece, a stabilizzare quello di Perugia mentre a Terni Valentino Borghetti resta facente funzioni. Silenzio da parte dei sindacati medici. Parla solo il consigliere del Movimento 5 Stelle, Claudio Fiorelli: «Fino a quando i concorsi di primariato verranno fatti solo a Perugia la sanità a Terni non solo sarà continuamente depotenziata, ma, a questo punto, interi reparti rischiano proprio di chiudere. Aver aperto un concorso di primariato per la struttura complessa di cardiochirurgia a Perugia e non a Terni è un indice molto chiaro della volontà di puntare sul capoluogo di regione e depotenziare la nostra città».
Vanna Ugolini
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