Nicola Piovani riceve il Dottorato Honoris Causa dall'Università di Perugia: «Lo dedico a mia madre»

Il rettore consegna "il tocco" a Nicola Piovani
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Mercoledì 29 Giugno 2022, 17:44

PERUGIA - Si è emozionato Nicola Piovani dopo aver ricevuto il dottorato Honoris Causa in “Storia, arti e
linguaggi nell'Europa antica e moderna” dall'Università di Perugia. «Rispetto ai tanti riconoscimenti e premi ricevuti in carriera - ha raccantonato - questo era un tassello mancante». La dedica commossa è alla sua madre. «Un'emozione fortissima - spiega - ho cercato di contenerla e di nasconderla in tutti i modi ma mi sembra che non ci sono riuscito - rimarca il compositore - ho studiato Filosofia alla Sapienza e non mi sono mai laureato e l'unico dispiacere è che mia madre non è qui oggi perché non avevo ancora ottenuto quel pezzo di carta a cui teneva».

Il promotore dell'iniziativa, il professore Alessandro Tinterri, docente di Storia del teatro e dello spettacolo presso il Dipartimento di Lettere – Lingue, letterature e civiltà antiche e moderne, che ha avviato l’iter per il conferimento del titolo, ha introdotto il Dottorando Nicola Piovani, del quale ha evidenziato l’eccezionale figura di musicista e di uomo di cultura. «Musicista versatile – ha rilevato Tinterri - compositore impegnato sul versante dello spettacolo, sia cinematografico sia teatrale, autore di musiche da concerto, ma anche di musica cosiddetta leggera, Nicola Piovani ha dimostrato di possedere una personalità artistica in grado di attraversare mondi diversi dell’espressione artistica musicale, senza mai venire meno alla qualità della sua produzione, mettendo in relazione culture diverse». 
Piovani ha annunciato anche che sta lavorando ad una cantata sinfonica, “Il sangue e la parola”, su un testo ispirato alle Eumenidi di Eschilo e alla Costituzione italiana e alle «strane coincidenze» che ci sono tra il discorso di Atena e le parole dei nostri padri costituenti.
«Questo discorso di Atena è di una modernità impressionante... - commenta Piovani - Non la violenza decide chi
ha ragione, non la violenza decide chi è il giusto, ma la parola. Stessa cosa che è successa all'Italia - evidenzia il
maestro - quando si è trovata a lasciarsi alle spalle anni di violenza, sangue, sopraffazione e fra mille difficoltà ha scritto la sua costituzione, una fra le più belle e avanzate che esistano».

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