Perugia, lo scandalo di Neurologia tra procura, commissione disciplinare e Ispettorato del lavoro

La procura della Repubblica di Perugia
di Egle Priolo
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Venerdì 4 Novembre 2022, 07:10

PERUGIA - La procura della Repubblica di Perugia ha aperto un fascicolo dopo la bomba esplosa sulla Scuola di Neurologia e la sua direttrice Lucilla Parnetti, che la pubblicazione dei 7 minuti e 35 secondi di audio in cui si sente la stessa professoressa utilizzare frasi poco consone e fuori luogo ai suoi specializzandi. Un audio reso noto dell'Associazione liberi specializzandi che ha così denunciato quelli considerati insulti, minacce e vessazioni nei confronti dei giovani medici, costretti – secondo le accuse – a svolgere anche turni massacranti, con timbrature che hanno totalizzato anche 340 ore di lavoro al mese, più del doppio del previsto.

Non è ancora noto, invece, il reato ipotizzato e se ci siano persone già indagate: di certo c'è – come anticipato nei giorni scorsi dal Messaggero – che la polizia giudiziaria è stata delegata all'acquisizione di documenti utili all'indagine, si immagina cartelle cliniche e orari d'accesso e di uscita.

Indagine, quindi, ancora in una fase iniziale. Mentre l'ospedale e l'Università si stanno muovendo di pari passo per un'eventuale misura disciplinare, con il percorso iniziato dalla convocazione dei 16 specializzandi di Neurologia, ascoltati da apicali delle due strutture, con il procedimento che è in capo all'Università degli studi. Gli strascichi di questa storia, allora, considerando anche il sollecitato intervento dell'Ispettorato del lavoro, sono ancora lunghi: se la professoressa è al lavoro, in un ambiente ormai veramente esplosivo e con gli specializzandi rivoltosi (non tutti) che ne chiedono – sotto l'ala dell'Als – la sospensione, ora bisogna aspettare le decisioni prima di tutto in sede disciplinare. Con le difficoltà, appare chiaro, di lasciare una macchia su una carriera di rilievo internazionale e una struttura (scuola e reparto) che sono davvero un'eccellenza della sanità dell'Umbria.

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