Caprai, arrivano gli americani: spunta il fondo Oaktree

Arnaldo Caprai
di Fabio Nucci
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Giovedì 1 Marzo 2018, 14:04
PERUGIA - Poco più di due mesi fa, il rinnovamento dei vertici di Maglital, con la nomina di un nuovo direttore creativo e un nuovo responsabile di produzione. Oggi, l’azienda tessile del brand umbro Cruciani, proprietà della famiglia Caprai, è al centro di un’operazione che coinvolge l’intero gruppo, compresa l’azienda vitivinicola nota in tutto il mondo per il Sagrantino. Alcune indiscrezioni filtrate da ambienti finanziari, vedrebbero infatti il fondo d’investimento internazionale Oaktree vicino all’acquisizione del controllo del gruppo fondato nel 1955 da Arnaldo Caprai. Non si tratterebbe di una cessione diretta, ma di un’operazione di alta finanza.
La notizia –come riportato da MF- vedrebbe uno dei giganti tra gli investitori istituzionali internazionali vicino all’accordo con alcune delle banche esposte con il gruppo umbro. Si parla di circa 45 milioni di euro ma nessun accordo è tuttavia ancora stato chiuso e, secondo quanto risulta al Messaggero Umbria, l’operazione è in corso e tutte le parti coinvolte in questi giorni stanno lavorando. Tecnicamente il fondo che nel 2007 acquisì Conbipel, che recentemente ha acquisito Banca Lecchese e che in Italia punta a costruire un polo finanziario, è intenzionato a “comprare” il credito che le banche vantano nei confronti del gruppo Caprai. Per Oaktree un’acquisizione che rientra nella sua operatività di private equity (società Usa specializzata in investimenti in imprese private); per il gruppo umbro, un’operazione utile a operare un riassetto dei beni della famiglia Caprai. In teoria, la quota che Oaktree è pronta ad acquisire, potrebbe portare al controllo delle due aziende, tessile e vitivinicola, ma non è escluso – e su questo le parti stanno lavorando per arrivare in tempi brevi alla definizione – che il Fondo acquisisca semplicemente la maggioranza delle azioni del gruppo, senza tuttavia assumerne il controllo. Con la gestione operativa che resterebbe nelle mani della famiglia Caprai.
Con l’azienda fondata da Arnaldo Caprai negli anni ’50, sviluppatasi nel tempo in vari settori, dal tessile al vinicolo, dalla biancheria di lusso al cachemire, il fondo statunitense si troverebbe tra le mani anche il controllo della partecipazione (al 51%) nel Lanificio Cariaggi che vanta indicatori economico-finanziari notevoli (nel 2015 un fatturato di oltre 102 milioni di euro e un utile d’esercizio di 3,269 milioni) e un business di assoluta qualità nel settore dei filati pregiati. Alcuni anni fa, in un’intervista Luca Caprai a proposito dell’azienda tessile dichiarava che «Cruciani non è una di quelle aziende nate per essere vendute». «Ma non si può mai dire mai: non posso essere così snob da non considerare l’idea di una cessione, se ce ne sarà bisogno in futuro». E già nel 2013 si parlava di Unicredit quale partner giusto per un’operazione simile, l’istituto bancario che oggi vanta 20 dei 45 milioni di euro al centro della trattativa con Oaktree.
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