Il manager Nestle: «Baci Perugina
come il Sagrantino»

Il confezionamento dei Baci Perugina
di Federico Fabrizi
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Venerdì 8 Aprile 2016, 18:50 - Ultimo aggiornamento: 19:39
PERUGIA - I sindacati hanno detto sì. Firmato giovedì l'accordo con Nestlé 
per lo stabilimento Perugina. Via libera dunque ai 60  milioni di investimenti - 45 tutti per il marketing - che nei prossimi 3 anni dovranno fare dello stabilimento di San Sisto la fabbrica del Bacio. Avanti con i contratti di solidarietà fino ad agosto, come previsto nel vecchio accordo, poi tutti al lavoro nei mesi in cui lo stabilimento marcia a pieno regime e per il 2017 e il 2018 la cassa integrazione straordinaria è più che un'ipotesi. Incentivi all'uscita? Forse. Accolta la proposta delle rsu di mettere al lavoro subito una commissione di sindacalisti e delegati dell'azienda che si riunirà una volta a settimana per discutere aspetti tecnici e gestionali del piano e ogni 3 mesi farà il punto su progetti di sviluppo, business e mercato. 
«Finalmente un cambio di passo evidente, che richiederà sicuramente sacrifici, ma potrà garantire un futuro di crescita alla fabbrica e alla città», spiegano i 
delegati sindacali.
Per il segretario provinciale della Cgil Filippo Ciavaglia: «É un accordo avanzato».
PARLA IL MANAGER TOIA
«Un accordo importante per il futuro, per la fase di riorganizzazione e sviluppo», spiega Gianluigi Toia, responsabile delle relazioni industriali di Nestlé, l'uomo che in queste settimane ha portato avanti la trattativa del super-Bacio.
«Abbiamo di fronte una bella sfida e siamo ottimisti sugli esiti - prosegue Toia - vogliamo fare del Bacio un marchio globale, un simbolo del made in Italy. Una 
pralina che da Perugia va in tutto il mondo. Il marketing sarà fondamentale». 
Morale, un patto no-delocalizzazione. «Su questo la scelta è chiarissima - insiste Toia - è impensabile che il Bacio venga prodotto altrove. Per capirci: è come se parlassimo del Sagrantino».
ROSSANA ADDIO
La fabbrica di San Sisto, però, non sfornerà più caramelle (le Rossana e tutto il resto) e neanche i biscotti Ore Liete. Insieme, oggi, valgono poco più del 
2 per cento della produzione. Lo stop è previsto indicativamente entro fine anno. Per questo, gli impianti dovranno essere ammodernati: il rinnovo delle 
linee per cui Nestlé pensa di spendere 15 milioni di euro dovrà essere effettuato nei mesi estivi e qualche intervento potrebbe scattare già nelle prossime settimane. Cessione dei marchi? «Con degli advisor stiamo facendo sondaggi di mercato rispetto alle possibili opzioni, non posso dire altro», conclude il manager Toia.
LE ASSEMBLEE
Ora l'accordo, che a essere precisi «è un'ipotesi di accordo firmata dai delegati sindacali», sarà discussa e votata nelle assemblee in fabbrica. Intanto è caccia a possibili acquirenti di caramelle e biscotti.
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