Vittorio Sgarbi a San Gemini presenta il suo Canova

Vittorio Sgarbi a San Gemini presenta il suo Canova
di Aurora Provantini
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Lunedì 6 Marzo 2023, 08:31
SAN GEMINI Vittorio Sgarbi a San Gemini per presentare la sua ultima fatica: «Canova e la bella amata». A San Gemini non per un puro caso ma perché a San Gemini lo scultore di Possagno ha posseduto l'unica residenza estiva. Un palazzo, ora di proprietà di Luciana Iannaco Medici, che ancora porta il suo nome e che custodisce documenti, oggetti e lettere del genio del Neoclassicismo. A San Gemini perché grazie a Luciana Medici è nata l'associazione culturale Antonio Canova '91. A San Gemini perché il sindaco Luciano Clementella intende coinvolgere il critico d'arte in un progetto ambizioso: la creazione di un museo. «Chi meglio di Sgarbi potrebbe guidarci?» - spiega Cementella. Sgarbi fu nominato presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione Canova Onlus di Possagno (Treviso), nel 2019, proprio per guidare l'ente culturale negli anni più importanti: quelli delle celebrazioni per il bicentenario della morte del "novello Fidia". «Il 3 marzo ho voluto incontrare Sgarbi a Perugia, alla inaugurazione della mostra " Il meglio maestro d'Italia" . Abbiamo potuto parlare di San Gemini - racconta Clementella e della volontà di far nascere il primo museo cittadino. Il professore mi ha ascoltato. Mi ha regalato il suo tempo prezioso e mi ha davvero entusiasmato per la sua cultura e per quel suo modo di fare. Lo osservavo mentre puntava una piccolissia torcia davanti alle opere del Perugino e ammiravo lo stupore di chi conosce la grandezza di certi artisti e riesce comunque a meravigliarsi di quello che ha di fronte». L'appuntamento - a cura di Comune e Proloco è per giovedì 9 marzo al teatro comunale (ore 21). La presentazione del libro di Sgarbi, "Canova e la bella amata", costituirà il culmine di una serie di iniziative organizzate a San Gemini per celebrare lo scultore di Possagno. Con la sua prosa elegante Sgarbi racconta la vita, le passioni e le opere di Antonio Canova: acclamato in vita, amato dai potenti, vittima di decisive stroncature come quella di Roberto Longhi, riscoperto nel Novecento. Restituisce Canova alla sua grandezza in continuità con Raffaello «artefici entrambi di una rinascita dei valori classici». Dalla Venere italica alle Tre Grazie, dalla Pace di Kiev all'abbraccio di Amore e Psiche. Un viaggio che mostra quanto il genio di Possagno sarà un punto di riferimento dell'arte a venire. «L'arte di Canova è un pensiero complesso e quasi sfuggente afferma Sgarbi - capace, comunque, di evocare traumi infantili, delusioni amorose, attrazioni erotiche represse, malinconici rimpianti, creando, talvolta, una vera e propria epopea della vita e della morte, risolta nel segno della Redenzione».
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