L'ex sindaco Latini: «Teatro Verdi, rispettare i tempi per non perdere i fondi Pnrr»

"Continuerò ad occuparmi delle dinamiche di questa città perchè c'è bisogno dell'aiuto di tutti!

L'ex sindaco Latini: «Teatro Verdi, rispettare i tempi per non perdere i fondi Pnrr»
di Vanna Ugolini
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Domenica 7 Gennaio 2024, 19:00

L'assessore Giovanni Maggi dice che i lavori per il nuovo teatro Verdi seguono il cronoprogramma, ma il consulente della giunta, Paolo Leonelli, lancia l'allarme sui ritardi. Leonardo Latini, già sindaco di Terni, lei conosce bene il cronoprogramma e l'importanza di restituire il teatro alla città.Ci sono ritardi?
«Non posso sapere lo stato dei lavori perchè non ho interlocuzioni con questa amministrazione ma ho fiducia nelle capacità degli uffici tecnici del comune di Terni. Il Verdi è un progetto fondamentale, si restituisce alla città una centralità dal punto di vista delle dinamiche culturali. Importante anche perchè, dal punto di vista delle infrastrutture, c'è una carenza di contenitori culturali. Per questo anche l'impegno della mia giunta a portare a termine il palaTerni, che, anche se non è un luogo prettamente culturale, può però ospitare concerti e altri eventi di carattere più pop».
Per quanto riguarda il Verdi, torna ancora in ballo l'idea di rifarlo nello stile "polettiano".
«La progettazione del Verdi è frutto di un concorso internazionale. Abbandonammo l'idea di rifarlo in stile polettiano perchè la Sovrintendenza mise un vincolo. Il Verdi era stato modificato nel tempo e rifarlo in stile polettiano sarebbe stato un falso storico. Ripeto, il concorso è frutto di un concorso internazionale e personalmente trovo bellissima l'idea di inserire un teatro contemporaneo in una struttura storica. La storia di Terni, che è antichissima, poi, è fatta di propensione alla dinamicità e all'innovazione e trovo che questa scelta risponda all'identità della città intesa in senso dinamico. Comunque se i tempi non vengono rispettati si perdono i fondi del Pnrr».
A proposito del PalaTerni, a parte qualche evento sporadico, manca ancora un cartellone di ampio respiro.
«Il contratto prevede che la gestione sia a carico del concessionario che può affidarla anche a privati esperti del settore. A oggi non mi pare che il nodo sia stato sciolto».
La tendenza della sua giunta e anche di questa è di puntare fortemente sul turismo. Secondo lei la vocazione industriale di Terni è passata di moda? E la città può permetterselo?
«La vocazione turistica non è assolutamente alternativa a quella industriale, che deve restare. Il turismo deve aggiungersi. D'altra parte la strada dello sviluppo di Terni è chiara. Prendiamo il filo conduttore dell'acqua, che è allo stesso tempo turismo e industria, con la cascata delle Marmore che è fulcro turistico ma l'acqua è anche determinante per la produzione di idrogeno, ad esempio. Per questo spero che vada in porto anche il progetto Hydra che avevamo cominciato a realizzare e che prevede il trasporto pubblico locale con mezzi a idrogeno nella prospettiva di fare a Terni una Hydrogen valley. Auspico che vada in porto la firma dell'accordo tra Ast e il ministero e Comune che vede l'drogeno fondamentale per i processi di decarbonizzazione. Poi il PalaTerni è sul fiume Nera e c'è il tema dell'acqua anche per la riqualificazione del centro di canottaggio di Piediluco, con i fondi Pnrr che abbiamo trovato».
Lei cosa ha intenzione di fare? Tra poco si vota per le Regionali. Si candida?
«Non è nelle mie previsioni ma continuerò ad occuparmi delle dinamiche della città perchè c'è bisogno di tutti».
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