Hashish dalla Spagna: otto arresti. Come la banda gestiva lo spaccio: consegne a casa, sconti ai clienti affezionati e pubblicità sui social. Affari anche in Toscana e Marche

Le perquisizioni con i canbi antidroga in casa di uno degli arrestati
di Enzo Beretta
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Mercoledì 26 Luglio 2023, 08:29

Un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Perugia ha portato all’arresto di otto persone accusate a vario titolo dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di hashish e marijuana oltre che detenzione e spaccio di droga. Quattro di loro sono finiti in carcere, a Capanne, nei confronti di altri quattro è stata emessa la misura degli arresti domiciliari. Sei indagati - riferisce la Procura della Repubblica in una nota a firma dell’aggiunto Giuseppe Petrazzini - sono italiani di seconda generazione. Il provvedimento è stato adottato ieri mattina al culmine di un’indagine che ha portato al sequestro di quasi sessanta chili di ‘fumo’.

L’operazione antidroga si è concentrata sui territori di Perugia e Castiglione del Lago ed è stata portata avanti dalla squadra mobile di Perugia con il supporto delle unità dei Reparti Prevenzione Crimine Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo, oltre che delle unità cinofile della Polizia di Stato.

Le indagini - viene detto - hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati: sono stati ricostruiti compiti e ruoli di ognuno di loro, con particolare riferimento alle modalità di gestione dell’approvvigionamento della droga e della successiva vendita al dettaglio.

Tutto è iniziato nel settembre scorso quando è stato fermato, in flagranza di reato, un uomo sorpreso a ritirare un pacco proveniente dalla Spagna che conteneva quattro chili di ovuli di ‘fumo’: da lì sono proseguiti appostamenti, pedinamenti, monotoraggi con sistemi Gps, intercettazioni telefoniche e ambientali delle auto utilizzate dagli indagati. Attraverso l’analisi del telefono dell’uomo infatti gli investigatori - viene riferito - hanno ricostruito la rete di contatti dello stesso considerato «intraneo a un’organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti» sull’asse Umbria, Marche e Toscana. È emerso che le compravendite di droga avvenivano attraverso Telegram: sul canale di messaggistica venivano proposti i prodotti e le ‘offerte speciali’ per i clienti più assidui, o comunque prezzi migliori per coloro che effettuavano acquisti più consistenti. Ad alcuni di loro sarebbe stato perfino proposto di entrare a far parte del gruppo.

Come avvenivano le consegne? Attraverso servizi di ‘delivery’ offerti dal gruppo - è emerso dall’inchiesta - che disponeva di complici con funzioni di corrieri espressi. In caso di arresto - riferisce la squadra mobile - l'organizzazione forniva assistenza legale, denaro e telefoni cellulari ‘puliti’ da utilizzare all’uscita dal carcere. L’operazione antidroga da settembre a dicembre 2022 ha consentito di arrestare due persone in flagranza di reato. In questo lasso di tempo sono stati sequestrati 56 chili di hashish, due chili di marijuana e 30 mila euro. Nel corso delle ultime perquisizioni, invece, a casa degli indagati sono stati sequestrati 55 grammi di hashish, otto telefoni cellulari, un bilancino elettronico di precisione, una macchina comntasoldi e 11.398 euro in contanti.

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