L’artista milanese Edoardo Fontana, insieme all’ultimo ciclo xilografico dedicato a Salomè, raccolto anche in una cartella, esporrà una selezione di incisioni e un gruppo di disegni, talvolta utilizzati per la realizzazione di illustrazioni editoriali, tra i quali spicca una interpretazione della scultura di Calori dal titolo Sconforto e datata 1919. Come sottolineato nel saggio di Maria Gioia Tavoni che introduce il catalogo «sono le donne, in qualunque modo Fontana si esprima, a carpire la sua costante attenzione, quella di un artista che continua ad avvolgerle in un estenuante visivo. Sono quelle di Fontana donne che si muovono in contesti i più diversi e impensabili; donne protese ad affermare la propria carica di sensualità senza tuttavia lasciarsi privare della loro forte dose di ingenuità».
La xilografia di Fontana concentra in poche linee una sintesi di attenzione, attrazione e sospensione. Nel disegno si concede alcuni tratti e decorazioni più morbide. Qui si trovano alcuni fregi e decori fitomorfi e floreali che nelle xilografie, la maggior parte delle volte, spariscono. Il ciclo di Salomè, interamente esposto, accampa per Fontana il diritto di essere fra gli insiemi dell’artista il suo più loquace, proteso a riservarsi uno spazio, un assolo, fra le interpretazioni che ne accompagnano ancora il mito. La mostra al Museo dell’Opera di Guido Calori a San Gemini, curata da Maria Gioia Tavoni con la collaborazione di Silvia Scaravaggi è accompagnata da un catalogo edito da Pendragon, sarà aperta dal 6 al 27 settembre nei giorni di sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 14.
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