Il punto d’urto. Ruota attorno al punto d’urto l’indagine della Procura di Perugia impegnata a ricostruire il drammatico incidente in cui durante la notte tra sabato e domenica hanno perso la vita i giovani Julio Cesar Vera Quinonez, Nika Mishko e Ana Maria Tuja. Il punto d’urto in cui è avvenuta la collisione tra la Ford Fiesta sulla quale viaggiavano i ragazzi e la Volkswagen Golf guidata da un giovane straniero di 23 anni iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio stradale. Atto dovuto o meno, è ancora presto per dirlo: saranno gli accertamenti a stabilire un’eventuale corresponsabilità da parte del maghrebino (difeso da Marcello Pecorari). Ieri il medico legale Massimo Lancia ha svolto l’autopsia del 28enne ecuadoriano al volante della Fiesta. Guidava senza patente un’auto sprovvista di assicurazione. Se era alterato lo diranno le analisi di laboratorio per cui è stato incaricato il tossicologo Andrea Lazzarini. Questa mattina l’ingegner Francesco Zucconi, il consulente nominato dalla Procura per gli accertamenti sulla dinamica dell’incidente, si incontrerà con l’esperto di parte Paolo Moretti che resoconterà all’avvocato Cristina Zinci, quindi ai familiari della 15enne romena. Quest'ultima ha perduto la vita dopo l’uscita di strada della Fiesta che, cadendo da un’altezza di circa dieci metri a Torricella, si è ribaltata. Rimangono ancora molto preoccupanti le condizioni del fratello di Ana, 22 anni, ancora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Perugia nel reparto di rianimazione.
A Zucconi la Procura chiede di «descrivere le caratteristiche essenziali dei veicoli» oltre che di «verificarne lo stato di uso e manutenzione» degli stessi. Vanno quindi «accertate le cause dell’incidente, le dinamiche dell’accaduto con l’indicazione delle eventali condotte colpose dei conducenti coinvolti e i relativi gradi di responsabilità, in nesso ausale con il decesso dei tre e con le lesioni patite dal quarto giovane, nonché di ogni altro particolare tecnico ritenuto utile».