Caccia, ufficiali i due presidenti Atc
Scontro con Legambiente sul fringuello

Caccia, ufficiali i due presidenti Atc Scontro con Legambiente sul fringuello
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Mercoledì 25 Settembre 2013, 18:49
PERUGIA - Igor Cruciani e Luciano Calabresi sono i nuovi presidenti, rispettivamente degli A.T.C. ( Ambiti territoriali di caccia) numero 1 e numero 2. Sono stati nominati oggi dal presidente della Provincia, Marco Vinicio Guasticchi, in sostituzione dei presidenti uscenti, Quartilio Ciofini ed Ezio Bordicchia, ai cui vanno i piu’ sentiti ringraziamenti per l’attivita’ sino ad ora svolta alla guida di questi importanti organismi.

«Con la nomina di Cruciani e Calabresi – sottolinea Guasticchi – si completa un disegno e progetto complessivo di rinnovamento degli Ambiti territoriali di caccia in attesa della legge regionale di riforma di questi organismi, che, dovra’ trovare piena attuazione attraverso la massima partecipazione e coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali, associazioni venatorie e di categoria interessate. Occorre intraprendere strade innovative per raggiungere un equilibrio, seppur flessibile, nella gestione della fauna e delle risorse naturali. L'impegno del nostro ente è totale sia per il ruolo istituzionale derivante dalle normative vigenti, sia per l’apporto tecnico degli uffici che affrontano quotidianamente le esigenze dei circa 22mila utenti, e sono inoltre impegnati nella pianificazione e programmazione attraverso i piani di contenimento e la complessa elaborazione del piano faunistico venatorio provinciale».



Lo scontro. Ma arriva lo scontro con Legambiente sul fringuello. La Provincia chiede di attivare procedure per la deroga alla caccia al fringuello. Questa è la proposta che giunge dalla terza Commissione consiliare provinciale presieduta da Luca Baldelli. La riunione avviene a seguito di un ordine del giorno in materia che porta la firma dei consiglieri Enrico Bastioli (Socialisti e riformisti) e Massimiliano Capitani (Pd) i quali chiedono, appunto, di «attivarsi con le Province e Regioni limitrofe per definire un percorso virtuoso che possa in tempi certi prevedere il prelievo in deroga alla specie fringuello». Per Franco Granocchia (Idv), che è anche il consigliere delegato alla caccia, «questo ordine del giorno giunge al momento giusto. Dobbiamo fare tutto ciò che è possibile per sostenere il mondo venatorio – ha aggiunto – visto che nella nostra regione il settore muove un giro di affari per 1,5 miliardi di euro, se si considera la caccia ed il suo indotto». Ai lavori hanno partecipato anche i dirigenti provinciale Roberta Burzigotti e regionale Umberto Sergiacomi. Per quest’ultimo «la norma stabilisce che l’unico parere valido sia quello dell’ISPRA. La procedura prevede di specificare il numero di capi giornalieri ed annuali da abbattere per ciascun cacciatore, fermo restando la necessità di predisporre una autorizzazione nominativa per i cacciatori che potranno abbattere tale selvaggina migratoria. Tuttavia un invito alla prudenza è d’obbligo in quanto l’ISPRA a livello nazionale dovrà determinare il censimento della selvaggina in deroga per poi ripartire la modica quantità alle varie regioni». Per Roberta Burzigotti «va fatto un monitoraggio dei fringuelli perché si tratta di una specie in diminuzione. Bisogna, quindi, calibrare gli interessi dei cacciatori con quelli ambientali. La fauna – ha concluso – va salvaguardata anche per gli stessi cacciatori». Questo concetto trova d’accordo anche Laura Zampa.



Ecco Legambiente. «Uno dei compiti della Provincia è quello di salvaguardare la fauna selvatica soprattutto quella tutelata da leggi comunitarie e non quello di consentire di sparare a specie protette o particolarmente protette. Quello che stupisce maggiormente è che le motivazioni che spingono alcuni consiglieri a chiedere la deroga per la caccia al fringuello sono puramente elettoralistiche e provengono da coloro che si professano paladini dell'ambiente e della natura - è il commento di Legambiente alla lettura della nota della Terza Commissione Consiliare della Provincia di Perugia da cui parte la richiesta di caccia in deroga per il fringuello. Solo l'Ispra può esprimere pareri in merito ad eventuali deroghe, e solo in base a specifici monitoraggi e a specifiche regole – continua Legambiente – Non si immaginino i consiglieri provinciali di poter ottenere deroghe con semplici atti amministrativi, se questa è la loro intenzione si preparino ad una immediata azione legale di Legambiente».
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