Buone regole per viaggiare bene in
estate: le differenze tra ieri e oggi

Buone regole per viaggiare bene in estate: le differenze tra ieri e oggi
di Ruggero Campi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 26 Luglio 2018, 00:04
Non c’è sito o trasmissione radiofonica che non si premuri di dare consigli e raccomandazioni all’italiano in partenza in automobile per le vacanze. Verificate il livello di usura degli pneumatici e la pressione di tutte le gomme, quella di scorta inclusa! Controllate il livello dell’olio, se è al minimo rabboccatelo! Quando avete verificato per l’ultima volta l’usura delle pastiglie? Il liquido lavavetri è colmo, possibilmente integrato da una miscela speciale trita-moscerini? Le luci funzionano tutte? Ingaggiate un familiare e verificate che siano tutte in perfetta efficienza, stop inclusi! Partite presto, evitate gli orari più caldi! Bevete, rimanete idratati! Fate soste frequenti! Ricordatevi di prevedere qualche diversivo per intrattenere i bambini!

Ricordo che negli anni ’70 quello per le vacanze estive era il paradigma del vero viaggio, si salutavano gli amici, ci si dava appuntamento a dopo le vacanze: i contatti senza cellulare si sarebbero veramente interrotti e nessuno ci avrebbe più rintracciato, se non forse (per chi ci andava) tramite il centralino dell’albergo, con una costosa interurbana… Non si poteva correre il rischio di restare in panne, o si cercava di scongiurare questo temibile avvenimento che avrebbe comportato infiniti disagi e forse anche qualche serio pericolo. Le visite dal meccanico di fiducia erano obbligatorie: Oh Giovà posso partì tranquillo?. La mancanza di aria condizionata consigliava partenze antelucane, ma comunque il robusto esemplare umano degli anni '70, che arrivava dalla dura infanzia prebellica, non si sarebbe fatto spaventare da un po’ di caldo. Finestrini schermati dal giornale o da un telo, deflettori aperti, l’homo sapiens del II millennio non aveva ancora scoperto le meraviglie del clima elettronico e pertanto ne faceva tranquillamente a meno.

L’assistenza programmata al “service” era di là da venire, e la macchina veniva controllata quando si poteva: i più previdenti viaggiavano con l’acqua per rabboccare il radiatore e in caso di sosta obbligata per un guasto ci si sarebbe messi in marcia verso un avamposto abitato, alla ricerca dell’insegna rotonda che indicava un telefono pubblico. La mutazione genetica della prole non era ancora avvenuta, nel senso che gli spartani bambini del buon tempo andato si accontentavano di giocare a indovinare le targhe delle macchine dalla sigla, di contare più macchine rosse dei fratelli, e tutt’al più litigavano per stare davanti, seduti in braccio alla mamma. Che bisognasse bere tanto non era ancora diventato imperativo kantiano e regola indefettibile di buona salute e sopravvivenza, anzi c’era un po’ di preoccupazione che ingurgitare troppi liquidi facesse venire mal di macchina o costringesse a soste supplementari per problemi idrici.

Ma oggi? La nostra amata automobile non tollera ritardi nei controlli periodici: una spia luminosa e sonora ci avverte con larghissimo anticipo del prossimo tagliando (ormai chiamato service – assistenza – manutenzione programmata, il tagliando cartaceo si è smaterializzato da tempo). Se avessimo una gomma sgonfia, la pressione delle gomme non ideale, una luce spenta o peggio che mai l’olio a basso livello, i segnali di allarme sul cruscotto non ci darebbero pace. E l’automobile la usiamo tutti i giorni, anche per percorrenze abbastanza importanti, quello delle vacanze è un viaggio come gli altri, forse non più lungo di quelli del week end. Quanto ai liquidi, l’uomo 4.0 (e ancor più la sua compagna) viaggiano perennemente accompagnati da una bottiglietta d’acqua minerale, scelta attentamente dopo aver controllato il residuo fisso: non c’è più bisogno di raccomandare di bere! Le ore più calde della giornata non sono più temute, perché neanche gli animali domestici possono più viaggiare senza aria condizionata, regolata per il miglior confort in tutte le zone e altezze della vettura. E allora? Confesso: io sono andato lo stesso dal mio fedele gommista per controllare gli pneumatici ma Luciano è andato oltre; messa l’auto sopra il ponte ha controllato non so cosa, forse il coso dei cosi, e alla fine mi ha tranquillizzato : “Dottò tutto a posto!” Forse sarò uomo del II millennio per sempre! Buon viaggio, guidate con prudenza e non esagerate con il brum brum.
© RIPRODUZIONE RISERVATA