EcoTassa: fino a 2.500 Euro sulle
auto acquistate dopo marzo 2019

EcoTassa: fino a 2.500 Euro sulle auto acquistate dopo marzo 2019
di Ruggero Campi
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Giovedì 3 Gennaio 2019, 11:00
PERUGIA - Non sarà perché è femmina che l’automobile è sempre presa “brutalmente” in considerazione quando occorre far quadrare i conti dello Stato? Il bilancio degli automobilisti non interessa e così eccoci a far i conti con la nuova gabella introdotta dalla legge di San Silvestro, la n.145 del 30 dicembre 2018. E’ bellissimo l’incipit della norma (art. 1, comma 1031!) che dovrebbe giustificare (far accettare) il prelievo: “in via sperimentale, a chi acquista… dal 1 marzo 2019 al 31 dicembre 2021, un veicolo di categoria M1… è riconosciuto” un contributo parametrato al numero di grammi di biossido di carbonio emessi per km. Fin a qui, direte, c’è poco da lamentarsi; lo Stato “concede” anche se - attenzione - i limiti di emissione sono talmente bassi che la scelta dell’autovettura è veramente limitata. Se avete poi la pazienza di continuare a leggere la Legge, la gabella è ai commi 1041 e ss ove, per consentire di erogare l’incentivo sull’acquisto di auto ambientalmente virtuose, lo Stato ha previsto come fonte una imposta parametrata al numero di grammi di biossido di carbonio eccedenti la soglia di 160. L’imposta varia da un minimo di 1.100 euro ad un massimo di 2.500 euro ed è dovuta all’atto della prima immatricolazione con decorrenza dall’1 marzo 2019 fino al 31 dicembre 2021.

Il nuovo prelievo non sostituisce l’abituale bollo, ma si aggiunge ad esso sia pure una volta sola nella vita dell’auto, all’atto della prima immatricolazione, ponendosi come una vera e propria misura punitiva per quegli automobilisti che decidono di acquistare auto definite inquinanti. L’arcano è presto svelato: sono la maggior parte delle auto in listino a superare la soglia oltre la quale scatta l’antipatico prelievo, e non solo quelle di lusso o di grossa cilindrata! E’ già iniziata, dicono, la corsa alla immatricolazione entro il 28 febbraio 2019 con i venditori di auto molto presi nel promuovere le vendite, sventolando la leva fiscale pari al vantaggio della tassa da pagare dal 1 marzo. La verità, invece, è un’altra: il nuovo prelievo genererà così tanta confusione da rallentare la propensione all’acquisto della amata automobile, anche perché le case automobilistiche si stanno attrezzando modificando la tecnologia delle auto in listino. E allora? Vedrete che il mercato per un periodo si fermerà con tutte le conseguenze che ne derivano, anche in termini di diminuzione delle entrate per il rapace Stato.

Il bello è che qualcuno aveva anche dato per certa l’abrogazione del superbollo sulle auto con motori potenti! Non è il caso di fare sterile polemica, ma vale la pena di sottolineare che, indipendentemente dalla “fede” politica di chi ha proposto un tale provvedimento, la sostanza e gli effetti non gli dovevano sfuggire. Leggevo in questi giorni dei vecchi numeri di Quattroruote: che l’automobile sia sempre stata usata per far cassa è una abitudine risalente e inveterata dei nostri politici. Mazzocchi già nel 1962 scriveva sulla autorevole rivista che l’auto va difesa da tasse assurde, così come è assurdo che il politici “non si rendono conto dei costi e delle conseguenze psicologiche e materiali che hanno certe tasse sui cittadini e sulle industrie”. Cari cittadini automobilisti, non ci sarà sfuggito che l’ecotassa è niente altro che un incentivo a tenersi l’auto vecchia ed inquinante? Forse che sì forse che no. Meditate.
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