«Sia chiaro - spiega l'assessore al bilancio Fabrizio Dominici - non deve essere un incentivo a non pagare le tasse e in cambio svolgere un lavoro per il Comune. Il senso civico che rende una città più vivibile non è barattabile. L'obiettivo della delibera a cui sto lavorano è un altro. Voglio dare una mano a quei soggetti che hanno subito gli effetti della crisi e si trovano oggettivamente in difficoltà per pagare le bollette. Il baratto amministrativo a Terni sarà solo per i debiti pregressi. Penso a commercianti, artigiani e piccoli imprenditori che vorrebbero pagare ma non hanno le disponibilità. È a loro che è rivolta questa possibilità». Criteri e modalità saranno, dunque, tarati su target specifici per evitare che la filosofia di fondo del baratto amministrativo venga stravolta, o peggio strumentalizzata.
«Per un Comune come quello di Terni che non ha soldi a causa del dissesto provocato dalla passate amministrazione di centrosinistra - spiega l'assessore Dominici - il baratto amministrativo potrebbe consentire ad alcuni cittadini di assolvere al proprio debito verso il Comune, nel rispetto delle regole dettate dalla presenza dell'Osl (i liquidatori, ndr). In questo modo potremo far rivivere le aiuole, far fiorire le rotonde, riordinare i parchi e quindi proseguire con quella che il collega Enrico Melaseche chiama la rinascita della città».
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