Ast in vendita, De Luca, M5S: «Presto tavolo al Mise». Le reazioni della politica

Ast in vendita, De Luca, M5S: «Presto tavolo al Mise». Le reazioni della politica
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Mercoledì 20 Maggio 2020, 12:18 - Ultimo aggiornamento: 18:15

«Il Ministero dello sviluppo economico si appresta ad aprire un tavolo di confronto sulla questione Ast». Questo dichiara il Presidente del gruppo regionale del M5S Thomas De Luca.
«Stamani mi sono confrontato con il Sottosegretario di Stato al Ministero dello sviluppo economico Alessandra Todde, ricevendo l’ennesima conferma di come l’attenzione del Governo Conte sia massima rispetto agli sviluppi che riguardano il futuro del polo siderurgico di Terni. L’apertura di un tavolo di confronto è il primo passo per conoscere le reali intenzioni di Thyssenkrupp ed avere conferme ufficiali rispetto ad eventuali trattative con soggetti interessati all’acquisizione del polo produttivo ternano, considerando che le priorità rimangono quelle del mantenimento dei livelli occupazionali e le prospettive legate all'articolata questione ambientale.  Una situazione che in queste ore sta destando preoccupazione per migliaia di famiglie e su un'intera comunità e per la quale unitariamente Comune di Terni, Regione Umbria e Governo nazionale sono chiamati a fare la propria parte».



Fratoianni, Sinistra Italiana. «L'annuncio in periodo di pandemia da parte Thyssen Krupp di vendere lo stabilimento Acciai speciali di Terni, è molto grave e preoccupante, Siamo certi che vi sarà un immediato intervento del governo per aprire subito un confronto con la multinazionale tedesca, gli enti locali, le organizzazioni sindacali dei lavoratori, al fine di evitare una vera e propria bomba sociale in Umbria. Per questo presenteremo nelle prossime ore un'interrogazione in Parlamento.» Lo afferma il portavoce nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.  «Gli effetti dei due mesi di lockdown non devono essere pagati sempre dai soliti noti - conclude l'esponente di Leu - Anche per questo riteniamo che nel nostro Paese servano politiche industriali capaci di individuare gli asset strategici per i quali lo Stato debba tornare ad avere un proprio ruolo».

Marco Squarta, presidente consiglio regionale Umbria. «ThyssenKrupp ha annunciato l'intenzione di voler mettere in vendita quattro delle cinque divisioni rimaste e questa situazione rischia di sortire un gravissimo danno ai circa 2.500 dipendenti e più in generale all'intera economia dell'Umbria. In questa fase, delicatissima per il futuro del sito di Terni che oggi viene messo fortemente in discussione, è importante che le Istituzioni lavorino compatte nel tentativo di rintracciare soluzioni utili a garantire un futuro, per garantire continuità alla produzione e quindi all'occupazione». Così, in una nota, il presidente dell'Assemblea legislativa Marco Squarta.
 
Fabio Paparelli, consigliere regionale Pd. «A meno di un anno dal raggiungimento di un'intesa transitoria tra azienda, governo e sindacati che mirava a consolidare gli investimenti, i volumi produttivi e i livelli occupazionali di  Ast, l'industria dell'acciaio simbolo di Terni e dell'Umbria, ripiomba in un clima di insicurezza di cui devono farsi carico le istituzioni regionali, nazionali ed europee». Così il consigliere regionale Fabio Paparelli (Pd). Per Paparelli - è detto in un comunicato della Regione - per il quale è «inaccettabile che il sito produttivo ternano non rientri più nel contesto delle politiche di sviluppo della multinazionale tedesca che, invece di coltivare una prospettiva di maggiori integrazioni commerciali fondate sullo sviluppo e la ricerca, colloca, di fatto, Ast, sul mercato senza alcuna garanzia sul futuro produttivo e la tenuta occupazionale». Secondo il consigliere «serve convocare quanto prima un tavolo in Regione per condividere con le organizzazioni sindacali, previa intesa, la necessaria richiesta di convocazione al Mise delle parti è chiara - spiega - la responsabilità di queste scelte che fa il paio con la conduzione di un management che si è rivelato incapace di promuovere un vero rilancio dell'azienda». «Per questo - prosegue Paparelli - occorre unità delle istituzioni e delle parti sociali ed una immediata convocazione in Regione e poi al Mise degli stessi vertici della multinazionale, per conoscere realmente i fatti che hanno determinato questa incomprensibile situazione di stallo e valutare lo stato delle eventuali trattative in corso». «Ast e la città di Terni, i lavoratori e le loro famiglie - rimarca Paparelli - hanno bisogno di soluzioni adeguate alla portata di una vertenza che mette in discussione anche il ruolo del Paese in un mercato strategico come quello dell'acciaio. Per parte nostra - assicura e conclude - ci faremo parte attiva nei confronti del governo, la Regione faccia un passo in più ed esca dal solito attendismo con cui porta avanti le vertenze in atto».

Franco Zaffini ed Emanuele Prisco, parlamentari Fdi. «Abbiamo chiesto un incontro urgente al ministro Patuanelli sulla situazione dell' Ast di Terni per sollecitarlo ad adottare misure immediate per garantire gli asset strategici dell' Ast e i relativi livelli occupazionali». È quanto riferiscono i parlamentari umbri di Fratelli d'Italia, Franco Zaffini ed Emanuele Prisco all'indomani dell'annuncio dell'azienda di voler cercare un partner o un acquirente per il sito umbro. «Purtroppo siamo stati facili profeti: sin dal 2014 avevamo messo in luce le criticità di un accordo che oggi è deflagrato in tutta la sua evidenza, non essendoci sin da allora adeguate garanzie nel piano industriale. Oggi, invece, si prende come spunto l'emergenza epidemiologica per rimettere in discussione attività e produzioni strategiche per l'interesse nazionale. Per questo chiediamo al ministro quali azioni intenda avviare per difendere l'interesse italiano e la presenza del nostro Paese in questo settore vitale per l'economia nazionale. In questo senso ci auguriamo - continuano, annunciando anche la presentazione di un'interrogazione parlamentare - che sia immediatamente convocato il nuovo Ceo Martina Merz, per chiarire i motivi alla base dei quali »non vede prospettive future sostenibili all'interno del Gruppo, per vari e molto specifici motivi«, come lei stessa ha dichiarato. Per Terni e per l'Umbria - concludono i due parlamentari - la questione è di rilevanza nazionale e non può essere sottovalutata: ora attendiamo la pronta risposta del ministro».

Eleonora Pace, consigliera regionale Fdi. «La vertenza Ast sia subito iscritta nell'agenda del governo e di tutte le istituzioni, come già sta facendo l'esecutivo umbro guidato da Donatella Tesei, che già ieri sera si è dichiarata pronta a fare la propria parte per far sì che i livelli occupazionali vengano tutelati e che non vengano dispersi né le potenzialità future né il valore che l'Ast ha sempre avuto per l'Umbria e l'Italia intera, perché la difesa delle produzioni delle acciaierie ternane è stata sempre, in ogni stagione, materia di unità e mobilitazione di tutte le forze politiche»: lo afferma in una nota la capogruppo di Fratelli d'Italia nell'assemblea legislativa dell'Umbria, Eleonora Pace, in riferimento alle ipotesi di vendita del sito di Terni. «Come in un copione già scritto - dice - le acciaierie di Terni si preparano a vivere un nuovo atto di questa lunga ed estenuante vicenda che, oramai da anni, propone sceneggiature a tutti note. Fratelli d'Italia negli ultimi mesi ha espresso preoccupazione per alcuni segnali negativi che provenivano dalla multinazionale, senza mai giocare allo sfascio, ma mostrando senso di responsabilità nelle dichiarazioni ed evitando di inserire elementi di tensione su una vicenda che non può essere trattata con strumenti di confronto ordinari». «Oggi - continua Pace - alla luce delle dichiarazioni che aprono all'ipotesi di vendita del sito di Terni, situazione anche questa già vista, è tempo di chiarezza e determinazione per evitare che una spirale involutiva, che ha la sua genesi nell'assoluta mancanza di una politica industriale nazionale e nel ruolo tutt'altro che di partner dell'Ue, condanni il sito ternano ad una destino di definitiva marginalizzazione». 

Raffaele Nevi, parlamentare Fi.  «Acciai Speciali Terni da ieri è di nuovo in vendita. Un'altra prova molto seria per la nostra città ma dobbiamo essere ottimisti. Io lavorerò come è stato fatto in passato per fare in modo che ci sia un futuro migliore per i dipendenti e per tutta la nostra Regione, ma vista l'importanza dello stabilimento ternano mi auguro che ci sia la massima attenzione da parte del Governo nazionale». Lo afferma, in una nota, Raffaele Nevi, deputato di Forza Italia. «Dobbiamo essere pronti a utilizzare tutti gli strumenti possibili - aggiunge - e non ci possiamo permettere di fare errori perché parliamo di una produzione strategica per il nostro Paese. Per questi motivi oggi presenterò una interrogazione parlamentare al Governo per capire come intenda affrontare questa delicatissima vicenda».

Walter Verini, deputato Pd. «La vicenda Acciai Speciali Terni, dopo le comunicazioni legate agli orientamenti della Thyssenkrupp, assume aspetti di forte preoccupazione e allarme. Per questo stamattina ho presentato una interrogazione al Governo affinché promuova tutte le iniziative possibili per scongiurare un colpo gravissimo e inaccettabile al sito produttivo ternano, all'occupazione, a una città e a una regione intera». Lo annuncia in una sua nota il deputato umbro del Pd Walter Verini. «Gli orientamenti della multinazionale tedesca - prosegue - presentano aspetti che lasciano sconcertati: si passa improvvisamente dalla strategicitá del sito ternano a possibili soluzioni esterne al gruppo. E lo si fa in una fase delicatissima che più che mai richiederebbe invece di affrontare le sfide e le difficoltà , anche a livello del mercato internazionale, non con colpi di mano, ma con la massima trasparenza, il massimo rispetto delle relazioni istituzionali e sindacali. E soprattutto con la massima considerazione professionale e umana per tutti i lavoratori e tutte le risorse umane che hanno reso di alta qualità e competitive le produzioni del sito ternano». «Su questi obiettivi - sottolinea Verini - è necessario che tutta la comunità regionale sia unita e mobilitata».

Federico Fornero e Guglielmo Epifani, Leu: interrogazione alla camera dei Deputati. Federico Fornero e Guglielmo Epifani, Leu, presentano oggi una interrogazione alla Camera di deputati sul caso ASst. I due parlamentari chiedono che  vengano riaffermate la strategicità dell’AST e delle sue produzione a livello territoriale, regionale e nazionale tenuto conto che in sede ministeriale lo scorso settembre 2019 un accordo prevedeva circa 60 milioni di euro di investimenti, il mantenimento dei livelli occupazionali e confermava la strategicità del sito di Terni nel business di ThyssenKrupp; appare sempre più necessario che da parte del Governo si determini un approccio complessivo e strutturale rispetto alle crisi industriali che stanno interessando attività e produzioni strategiche nel nostro Paese e che queste vengano affrontate sia caso per caso ma anche in una ottica complessiva di tenuta industriale del nostro Paese.

Inoltre i due parlamentari chiedono anche di sapere quali sono le informazioni in possesso del Governo rispetto a quanto illustrato in premessa e se «non ritenga improrogabile la ripresa di una iniziativa del Governo nei confronti del Gruppo ThyssenKrupp allo scopo di riaffermare la strategicità dell’Ast e assumere tutte le iniziative finalizzate al mantenimento dei livelli occupazionali; se non ritenga, altresì, necessario che il Governo definisca una strategia complessiva che affronti, la crisi della filiera dell’acciaio, che sta coinvolgendo tutte le produzioni strategiche nel nostro Paese, e che non investe solo la ThyssenKrupp, in maniera strutturale ».
 

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