Le Strade Del Benessere, buon esordio su Rai Premium. Stefano Bini: «Le stazioni termali sono alla portata di tutti»

Bini: «Questo programma tv è unico al mondo»

Le Strade Del Benessere, buon esordio su Rai Premium. Stefano Bini: «Le stazioni termali sono alla portata di tutti e questo programma tv è unico al mondo
6 Minuti di Lettura
Martedì 9 Aprile 2024, 15:01

Classe 1985, Stefano Bini ha una gavetta televisiva, radiofonica e giornalistica di tutto rispetto. Da Mediaset alla Rai, dalla Warner a Discovery, fino ad importanti testate giornalistiche, il conduttore toscano questa volta c’immerge nelle stazioni termali italiane, un progetto unico al mondo in cui la Rai crede molto. Ha esordito domenica 7 aprile alle 16:40 su Premium (canale 25) e ci accompagnerà per sei appuntamenti, fino al 12 maggio

Cos’è Le Strade Del Benessere?
«Ti dico quello che non è, ovvero il classico programma televisivo.

Racconteremo per la prima volta al mondo sei stazioni termali italiane, tra le più belle e più curative, sia sotto il profilo olistico che medico che alimentare. Mai nessun paese aveva raccontato in serialità le stazioni termali. I miei ultimi due programmi televisivi hanno visto sempre una puntata dedicata alle terme e in entrambi ha riscosso sempre grandissimo successo di ascolti. Mi sono chiesto insieme al team autorale e produttivo, e poi con la Rai, se l’idea di costruire un intero programma sulle stazioni termali potesse funzionare. Da parte di tutti, c’è stato un grande entusiasmo e così siamo partiti. Abbiamo esordito bene e sono certo che gli ascolti cresceranno ancora.»

Dati alla mano, il successo è stato grande, sia sotto il punto di vista degli ascolti che mediatico.
«E speriamo di replicarlo anche nelle prossime cinque puntate, in onda ogni domenica alle 16:40 su Rai Premium. Abbiamo toccato picchi di 75mila telespettatori con contatti che hanno superato i 250mila. Leggere questi dati il giorno dopo la prima puntata è stata una bella emozione per la produzione e per me, come per la Rai è stato un segnale forte, di orgoglio, di felicità. Vuol dire che abbiamo lavorato bene, con professionalità. Ho ideato Le Strade Del Benessere esclusivamente per dare qualcosa di nuovo ai telespettatori e una maggiore offerta alla Rai, il programma è oggettivamente un unicum. Al di là della mia famiglia e degli amici stretti, il pubblico è il mio senso della vita.»

Da Mediaset a Discovery, dal giornalismo alla Rai. Dove si è trovato meglio?
«In tutte le “case” che hai citato. Sono cresciuto con la tv commerciale e il mito di Silvio Berlusconi; quando ho messo per la prima volta piede in Mediaset come collaboratore ai testi, non mi sembrava vero. Ci sono tornato anni dopo come ospite di Mattino5. In Mediaset, ho tanti amici e mi sento davvero a casa. Discovery, mi ha dato la possibilità di condurre Wild Food Maremma, il mio primo programma da ideatore, autore e conduttore. Al latere, ci sono state sempre importanti collaborazioni giornalistiche, che tengo ben strette perché mi aiutano anche ad affinare le doti autoriali. E poi è arrivata la Rai, un broadcaster fatto da serissimi professionisti che prima mi ha voluto come autore per Rai1, poi conduttore per Rai2 e Rai Isoradio ed infine mi ha dato fiducia con Road To Meraviglie e Le Strade Del Benessere. Il mio grazie più speciale va ai dirigenti del day time Angelo Mellone e Andrea Assenza e alla direttrice del canale Silvana Reposati.»

L’entusiasmo e la passione televisiva non mancano. Cosa Le riserva il futuro?
«Aver avuto un cancro a 22 anni, da dove sono guarito, mi dà tutt’ora una forza pazzesca e le lunghe settimane in ospedale mi hanno fatto capire che la tv e la radio sarebbero stati il mio futuro. E così è stato! L’immediato appare roseo e pieno di cose, ne stiamo discutendo in questi giorni con la Rai. Intanto, mi godo il successo inaspettato ma tanto sperato su Rai Premium. Poi ancora dallo scorso gennaio, ogni lunedì dalle 22 alle 23, conduco su Rai Isoradio Aggiungi un posto in macchina. Sto preparando la seconda edizione di Road To Meraviglie e un programma top secret per Rai Play. Chi si ferma, è perduto ed io di sicuro non mi smarrisco!»

Le piace la tv di oggi?
«Sarò un bastian contrario ma credo che la tv italiana sia la più bella del mondo. Accendi e trovi cultura, trash, documentari, programmi per bambini, inchieste, serie tv, approfondimento, intrattenimento e cooking. Tutto, per il 90%, gratuitamente. È inutile dire che la tv anni ’80 o ’90 era più bella, era semplicemente diversa. La tv, oltre a seguire i tempi, si evolve e da noi, vista l’offerta, non si è evoluta in negativo. Magari ci sono troppi canali che deviano il telespettatore ma sono certo che dopo l’exploit degli ultimi dieci anni, a breve si tornerà ad un ridimensionamento con la fusione non solo tra broadcaster ma anche tra piattaforme streaming. Una cosa che vorrei accadesse è che i dirigenti, soprattutto di Rai e di Mediaset, capissero quanto sia importante la tv dei ragazzi e la riportassero rispettivamente su Rai2 e Italia1. Se non permetti ai bambini e ai ragazzi di crescere con una rete tv, questa è destinata a morire e avere per sempre il solito pubblico, che prima o poi invecchia.»

A chi deve dire grazie e cosa non tollera?
«Ne devo dire tanti perché la tv è fatta, oltre che di passione e professionalità, di relazioni. Ho avuto tanta fiducia da Mauro Crippa, Maurizio Costanzo, Gesualdo Vercio, Vittorio Feltri, Gianni Letta, Massimiliano Capitanio, Silvio Capecchi e ora dai dirigenti Rai. Lo dico con grande orgoglio perché tutti sono per me un esempio da seguire. Non sopporto il politicamente corretto perché sta ammazzando la libertà. Idem il buonismo e le raccomandazioni di gente incapace. Spero che questa nuova Rai faccia piazza pulita delle persone che non sanno fare nulla in tv, se non ammiccare alla telecamera, perché non portano né qualità né guadagni.»

Un sogno nel cassetto?
«Te ne dico uno che ne racchiude tanti: mi piacerebbe continuare a fare tv e radio e a condurre quello che mi piace in massima libertà editoriale. Sui programmi esistenti, tanti direbbero il Festival di Sanremo. A me non frega nulla perché sarebbe un impegno troppo gravoso e ti snocciolo uno Zecchino D’oro o un Bim Bum Bam 2.0. Ho da sempre un pallino in mente: la tv dei ragazzi.»

Cosa ne pensa di questo nuovo Governo?
«Ad oggi, ne penso bene e credo che dopo undici anni l’Italia avesse oggettivamente bisogno di uno scossone. Il tempo decreterà se Giorgia Meloni avrà fatto bene o male. Sono felice che il Premier non si faccia scalfire da nulla. Credo che su questo abbia imparato tanto da Silvio Berlusconi, che a me manca davvero tanto.»

© RIPRODUZIONE RISERVATA