Che Tempo Che Fa, il monologo della Littizzetto con stoccata alla Rai: «Mi toglierò tanti sassolini. Dirò tante parolacce che non potevo dire»

Parte con il botto il nuovo “Che tempo che fa” su Nove

Che Tempo Che Fa, il monologo della Littizzetto con stoccata alla Rai: «Mi toglierò tanti sassolini. Dirò tante parolacce che non ho potuto dire»
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Lunedì 16 Ottobre 2023, 19:50 - Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 14:39

Parte con il botto il nuovo (che, per fortuna, nuovo non è) “Che tempo che fa” su Nove. Ascolti da record per la prima puntata del debutto di Fabio Fazio e Luciana Littizzetto che si sono portati a casa una media di 2.100.000 spettatori con il 10,47% di share. 

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Che Tempo che Fa, il monologo della Littizzetto

E mentre il conduttore ringrazia i fedeli fan la Littizzetto, nel suo monologo, non le ha mandate  a dire.

Stoccate alla Rai e al Governo. «Mi toglierò tanti sassolini», detto fatto. 

«Cara Nove. Mettiamo le mani avanti Fabio, così se ci cacciano anche da qui, lo sappiamo da subito e non svuoto neanche la valigia. Carissimo Il Nove, Dear Channel nine, mon chere chanel neuf, amigos de la nueve e muchachos de la Warner Bros. O Pio nove, che sei nove come le sinfonie, nove come il gioco dei nove, e nove come le nove settimane e mezzo, meno mezzo», parte così la lettera. 

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Cosa ha detto

«Parlerò di cose che fanno ridere, perché è il mio mestiere. Ma parlerò anche di cose che fanno male, perché è il mio mestiere anche quello. Parlerò di femminicidi, perché dall’inizio dell’anno sono già state uccise 90 donne di cui 75 in famiglia e possiamo cambiare rete ma non smettere di denunciare questo orrore. Parlerò anche di morti sul lavoro, che sono 657 nei primi otto mesi dell’anno… più di uno al giorno, perché chissenefrega della sicurezza se bisogna fare soldi e farli in fretta. E parlerò di guerra. Di tutte le guerre. Ne parlerò come so e come posso, perché non sono un’esperta. Posso solo dire che la guerra distrugge sempre, mentre la prerogativa degli umani è quella di costruire. Ma ti giuro, caro Nove, che sarò sempre la parentesi minchiona della settimana. L’angolo della balenga. L’attimo di respiro dopo sette giorni in apnea. La finestra socchiusa in una camera piena di mangiatori di fagioli. E tu, Nove, accoglimi, fatti capanna. Fatti guscio, cofanetto, scrigno e portagioie. Sii la mia ostrica, e io sarò la tua pirla».

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La stoccata alla Rai

Poi la stoccata alla Rai: «Eccoci qua come Ambra a dire: “Non è la RAI”. Eccoci qua, tra una Benedetta Parodi che glassa torte e una dottoressa che schiaccia i brufoli, sperando che gli studi siano molto distanti fra loro… Cara piccola Nain. Io te lo dico. Preparati. Sappi che voglio togliermi tutti i sassolini che ho nelle scarpe, che dopo decenni sono diventati grossi come nuraghi. E sappi anche che dirò le parolacce, ne ho un silos pieno con tutte quelle che non ho potuto dire in tanti anni di Rai… Scegli tu: o ne dico una per puntata o mi dai uno speciale in prima serata di tre ore e mezza dove le dico tutte in fila… Pensa che ho ancora dei resti di va**anculo dell’anno scorso, due porca trota, e ancora tanti e tantissimi me*da»

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