Houthi

Houthi

È un gruppo armato e religioso (sciita), legato all'Iran, che ha conquistato la capitale yemenita all'inizio del 2015, nel bel mezzo di una guerra civile ancora in corso nel Paese. Sanaa rimane ancora oggi sotto il controllo di Ansar Allah (Sostenitori di Dio, l'altra denominazione degli Houthi), nonostante gli sforzi di una campagna a guida saudita e sostenuta dagli Stati Uniti per ripristinare il governo riconosciuto a livello internazionale del Paese. Provengono da una minoranza. Un'élite famigliare per l'esattezza. Sono combattenti di confessione zaydita, una branca minoritaria dell’islam sciita, mentre la maggioranza della popolazione è sunnita. Si sono formati nel 2002, poco dopo l'attacco alle Torri Gemelle, l’11 settembre 2001. Prendono la denominazione Ansar Allah dieci anni dopo, nel 2011, quando la “primavera araba” scoppia anche nello Yemen. 

Le posizioni si radicalizzano contro gli Stati Uniti e Israele soprattutto nel 2003, dopo l'invasione dell'Iraq. Sono gli Houthi a innescare - sull'onda delle Primavere arabe - la sollevazione popolare contro con il regime di Ali Abdallah Saleh, presidente e dittatore dello Yemen dal 1990 al 2012. Saleh viene ucciso nel 2017. 

I  questi anni conquistano interi pezzi di territorio: il governatorato di Sa’da e nel 2015 la capitale Sanaa. Lo Yemen si spacca in due: da una parte gli Houthi sostenuti dall’Iran, paese guida dei movimenti politico-militari sciiti, dall’altra il governo riconosciuto dalla comunità internazionale spalleggiato, in modo istituzionalizzato a partire dal 2015, da una Coalizione internazionale guidata dall’Arabia Saudita. L’esecutivo Hadi si trasferisce ad Aden. 

Cominciano gli attacchi sul Mar Rosso, soprattutto contro diverse infrastrutture petrolifere saudite. A gennaio del 2022 il gruppo rivendica un attacco negli Emirati Arabi Uniti, tra i principali attori della Coalizione anti-Houthi nello Yemen. In questo periodo, anche per le crescenti pressioni dell’amministrazione americana guidata da Joe Biden, ci sono tentativi di distensione fra le parti – anche tramite scambi di prigionieri e incontri tra Houthi e sauditi – e la tregua nazionale raggiunta nel 2022, ma un vero accordo per una pace stabile e duratura non viene mai firmato. Gli Houthi sono schierati somtro Emirati e Arabia saudita, che sono in questo momento anche i principali interlocutori per la mediazione tra palestinesi e israeliani. Chiedono un cessate il fuoco a Gaza e la fine immediata del blocco israeliano sull’enclave palestinese come condizione per porre fine agli attacchi nel Mar Rosso.

Dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre gli Houthi avviano lanci di missili contro Israele e attacchi sistematici contro navi al largo delle coste dello Yemen, nel Mar Rosso, in segno di solidarietà con i palestinesi.
 

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